“Alessandria resiste, ma in regione è allarme per terapie intensive e ricoveri”
L'analisi del professor Bianchi dell'Upo
ALESSANDRIA – «Alessandria, in qualche modo, rimane resiliente. Mentre il Piemonte conferma di essere nel pieno della terza ondata, con tutti gli indicatori che fanno registrare una preoccupante crescita». Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo, ribadisce nella sostanza le indicazioni emerse già nei due precedenti aggiornamenti.
«A livello regionale non ce la passiamo bene – spiega – e il dato relativo al tasso di saturazione di terapie intensive e ricoveri ordinari non può che far suonare l’allarme. Tutte le province, tranne Biella e Asti, peggiorano, ma Alessandria ha un ‘rendimento’ sicuramente migliore di tante altre realtà. Per esempio, tralasciando Torino, a Cuneo e a Novara la situazione è davvero molto complicata».
Sorpasso in vetta
A conferma di queste considerazioni, la consueta graduatoria dell’incidenza di nuovi contagi ogni 100mila abitanti fa registrare un sorpasso in vetta, purtroppo sgradito. «Il Piemonte è passato al comando, a quota 341, un numero che impressiona – chiarisce il docente – mentre la Lombardia è in calo, ed è seconda a 328. Terza l’Italia, con 260, chiude Alessandria a 195. L’aumento percentuale del Piemonte è del 22%, il nostro è dell’8%».
A livello regionale saliamo da 12.146 a 14.786 nuovi casi settimanali, quindi 2.640 e 2.112 al giorno e bisogna fare alcune considerazioni.
«Gli asintomatici restano stabili al 35% – osserva il docente – e non è una buona notizia, in quanto significa che il tracciamento è andato completamente perso, mentre il ‘contributo’ delle Rsa rimane di fatto stabile e quello delle scuole aumenta in termini di numeri, da 1.183 a 1.317, ma scende in percentuale, dal momento che complessivamente sono aumentati i contagi».
Ben oltre il limite
Si diceva della pressione ospedaliera, che resta la nota più dolente. «Le terapie intensive, in sette giorni, sono aumentate di ben 59 unità, passando da 217 a 276 ed evidenziando un tasso di saturazione pari al 44%. Sappiamo bene che il limite è fissato al 30%, per chiarire ulteriormente quanto sia complessa la situazione va ricordato che sette giorni fa eravamo al 34%. Peggio ancora, se possibile, i ricoveri ordinari, che passano da 2371 a 3070, quindi 699 in più, con tasso di saturazione al 53%». Lunedì scorso eravamo al 40%.
In crescita anche i decessi, che erano 136 e ora sono 171, 75 in più, e tasso di letalità fissato al 2%. In leggera flessione, ma anche in questo contesto bisogna considerare l’aumento del denominatore di riferimento.
Si torna al 13 dicembre
Infine Alessandria, che rispetto al precedente aggiornamento cresce da 753 a 816 contagi settimanali, 63 in più quindi. «Sono 117 casi al giorno – spiega Bianchi – e per trovare una cifra simile bisogna tornare indietro allo scorso 13 dicembre, quando eravamo in fase di discesa dopo avere raggiunto il picco della seconda ondata. I guariti aumentano, in linea con la crescita dei casi, e sono 561, mentre i nuovi attualmente positivi sono 240. I decessi? Sei in più, da 9 a 15, e il tasso di letalità è al 4%, esattamente il doppio del valore che si registra a livello regionale. Previsioni e possibili scenari? Difficile esporsi, fino a questo momento la nostra crescita è su numeri abbastanza contenuti, non tanto in termini assoluti, quanto in riferimento alle realtà che ci circondano. La zona rossa sicuramente darà una mano».