Una messa online per ricordare Don Valorio
L'iniziativa promossa dalla comunità ovadese
OVADA – Mancò il 13 marzo 2001 don Giovanni Valorio, il parroco originario di Bergamasco che ha lasciato un ricordo indelebile per il valore e la testimonianza sviluppati nei 27 anni trascorsi in città. Giunto a Ovada nel 1974, come Pastore della comunità, guidò la comunità parrocchiale con grande umanità e fermezza, fino alla sua scomparsa, a causa di un malore, durante un incontro con l’allora vescovo Monsignor Micchiardi appena assegnato alla Diocesi. Per diversi anni, dal 1977 al 1993, è stato direttore del Centro Addestramento dell’Oratorio Votivo di via Gramsci.
«Avremmo voluto organizzare un momento di commemorazione importante – spiegano dalla comunità – ma la situazione sanitaria attuale ci impedisce una manifestazione con una numerosa partecipazione». Chi vorrà dare il suo contributo potrà farlo domani sera, sabato 13 marzo, dalle 20.30, nel corso della messa per il 20° anniversario della sua scomparsa. Oltre a ricordarne la figura, durante la cerimonia saranno ricordati tutti i progetti promossi dal compianto parroco e portati avanti, nel suo nome, anche in seguito alla scomparsa.
Il Burundi è la terra in cui don Valorio si recò tantissime volte legato da profonda amicizia alle Suore Benedettine della Provvidenza di Ronco Scrivia e paese di origine di don Salvator, da tanti anni a servizio della comunità parrocchiale ovadese. L’obiettivo è quello di portare aiuti alle Missioni delle Suore e agli orfani della diocesi di Bubanza. «Chi volesse dare il suo contributo lo potrà fare non solo sabato 13 marzo presso il Santuario di San Paolo della Croce durante la Messa delle 20.30 ma anche nelle settimane successive fino a Pasqua – spiegano dalla comunità -. La cifra che verrà raccolta sarà destinata all’acquisto di presidi sanitari, materiale scolastico, cibo secondo le necessità più urgenti. La nostra comunità si sta adoperando per trasmettere la celebrazione in streaming, così da poter raggiungere anche persone di altri comuni».