“Piemonte, urge il ‘rosso’. Noi ai livelli di dicembre”
L'analisi e i grafici del professor Bianchi dell'Upo
ALESSANDRIA – «Che siamo di fronte alla terza ondata, oramai, è un dato di fatto, e i numeri del Piemonte lo testimoniano chiaramente. Nelle ultime ore si parla molto di zona rossa, direi che sarebbe un provvedimento indispensabile. E urgente». Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo, fotografa con preoccupazione l’andamento della pandemia sul territorio regionale e provinciale.
«I dati sono eloquenti, nonostante il basso numero di tamponi processati nel fine settimana: se per esempio prendiamo in considerazione l’incidenza dei nuovi contagi settimanali ogni 100mila abitanti, emerge che Lombardia e Piemonte si staccano sempre più, rispettivamente a quota 309 e 280. Sappiamo bene che, superata soglia 250, il ‘rosso’ è automatico». A completare la classifica, l’Italia a 237, mentre Alessandria chiude a 180. Ma solo sette giorni fa era intorno ai 90.
Traina Torino, ma…
«La nostra provincia – conferma Bianchi – è quella che ha il tasso di crescita più alto in Piemonte, anche se in numeri assoluti resta tra quelle che si difendono meglio sul territorio regionale».
In Piemonte i contagi settimanali passano da 8701 a 12146, quindi 3445 in più e 1735 al giorno. «Il traino come sempre viene da Torino – spiega Bianchi – che contribuisce con 1848 nuovi casi, segue Cuneo a 614 e Alessandria a 368. Tutte le province hanno segno ‘più’, tranne Biella, che fa registrare una decrescita di cinque unità, ma è destinata a risalire».
Ancora basso, costantemente basso, il numero degli asintomatici, la cui percentuale resta al 35%, mentre le scuole crescono da 848 a 1183 casi settimanali, mentre le Rsa sono sostanzialmente stabili. Negli ultimi sette giorni, 48 decessi in più (da 88 a 136). Il tasso di letalità passa dall’1,6 al 2,1%.
L’aspetto più critico
Il problema principale, ancora una volta, è rappresentato dalla pressione ospedaliera, che è in costante crescita. «Sia le terapie intensive, che salgono da 175 a 217 – conferma il professore – sia i ricoveri ordinari, che erano 2043 e che sono 2371 – hanno superato la soglia critica, fissata rispettivamente al 30 e al 40%. Per quanto riguarda i posti occupati in rianimazione siamo infatti al 34,6%, mentre in relazione agli ospedalizzati abbiamo raggiunto il 41%. E temo che il peggio, con un numero così alto di contagi, debba ancora arrivare».
Incremento del 96%
Capitolo Alessandria: il totale dei nuovi casi settimanali passa da 385 a 753, quindi 368 in più, percentuale di incremento 96%. «La media è 108 al giorno – conclude Bianchi – e per ritrovare statistiche simili bisogna tornare alla settimana tra il 15 e il 22 dicembre. 475 i guariti nel segmento che abbiamo preso in considerazione, quindi gli attualmente positivi sono 269, mentre si registra un decesso in meno, da 10 a 9, e il tasso di letalità resta invariato al 2,6%. Prospettive? Serve la massima cautela, soprattutto alla luce delle varianti e di una campagna vaccinale che procede ancora troppo lenta. L’arancione, in un contesto del genere, non è più sufficiente».