Tre anni dopo rinasce “La Rienca”, l’azienda cremolinese dello zafferano
Una parabola che si era interrotta bruscamente del 2017, in seguito alla scomparsa di Alessandro Piana
CREMOLINO – Gli stimmi rossi dello zafferano pronti per essere utilizzati in cucina sono confezionati in bustine da pochi grammi. «Ogni porzione è per quattro persone», racconta Enrica Gherpelli, nativa di Cremolino. La seconda vita dell’azienda di famiglia ha un legame forte con il territorio nel quale è nata, il marchio scelto per la commercializzazione è “Lo zafferano di Cremolino”. Non a caso l’etichetta porta con sé l’immagine stilizzata del paese dal quale proviene.
La sintesi tra una produzione che affonda le radici nella storia antica del Monferrato (ci sono testimonianze che risalgono al 1400) e la tecnica innovativa e sperimentale dell’aeroponica. Una serra da 530 metri quadrati in un terreno un tempo coltivato a vigna, creata nel centro del paese e affacciata sulla valle che divide Cremolino da Cassinelle, dove – in una fitta rete di pannelli PVC – far crescere lo zafferano. L’azienda agricola “La rienca” è nata dal sogno imprenditoriale di Alessandro Piana, una parabola che si è interrotta bruscamente del 2017 per un arresto cardiaco. Ora questa storia sta ripartendo. «Ho deciso – prosegue la titolare – di commercializzare il residuo della produzione degli anni precedenti. Per ora lo sto facendo attraverso le piccole botteghe del paese che mi stanno dando una mano. Nel frattempo sto provando ad affittare l’azienda che in prima persona non posso mandare avanti».
Il modello futuristico avviato per la coltivazione dello zafferano era stato studiato dalla Facoltà di Agraria dell’Università di Bari interessata a verificare i possibili benefici, in termini di quantità, alla produzione. L’intero sistema permette un notevole risparmio di spazio e di risorse dato che ad essere riscaldata non è la serra nel suo complesso ma l’area delle canaline. «Una realizzazione tutta italiana», aveva raccontato con un filo d’orgoglio lo stesso Piana su Rai3, durante una partecipazione a Geo&Geo.
Accanto alla serra i campi di lavanda dai quali anche oggi vengono ricavati oli essenziali, idrolato e lavanda essicata. Il lavoro portato avanti, anche nelle ultime settimane da Enrica in mostra sul profilo Instragram “Enrica hand made”. «Il periodo che stiamo attraversando – conclude Gherpelli – contraddistinto anche dallo stop degli spostamenti tra regioni, non è certo dei più facili. La forte intenzione è quella di riavviare una realtà che era nata da un sogno e che ha tutto per caratterizzare il nostro territorio». Per informazioni: www.larienca.net.