Saamo: deliberato lo scioglimento
Ultimo atto per la società del trasporto pubblico locale
OVADA – Si è conclusa idealmente ieri sera la corsa ultraquarantennale di Saamo. Il Consiglio Comunale ha deliberato lo scioglimento della società tra i comuni dell’Ovadese, la realtà creata nel 1979 per il trasporto pubblico locale. Il provvedimento segue di qualche giorno la conclusione dei termini per presentare le offerte nella gara per la cessione del ramo d’azienda del trasporto e precede l’apertura delle due buste depositate prevista per martedì mattina. “Ora – ha ricordato in consiglio il sindaco Paolo Lantero – il percorso prevede la nomina di un liquidatore e la definizione di un crono programma per l’attuazione della liquidazione, fra le azione il ritorno delle quote di Econet al Comune di Ovada”.
Duro scontro
Molto critica la posizione delle opposizioni, pur con diverse sfumature. “Sono allibito per l’intervento del sindaco – ha precisato Pier Sandro Cassulo, capogruppo di “Ovada viva” – Mi chiedo se darete un premio agli amministratori che hanno portato alla liquidazione di una società che era un vanto del territorio quando è stata creata. Dire che l’amministrazione degli ultimi anni è stata buona è paradossale. La città è la vera sconfitta perchè ha perso un patrimonio. Che le quote Econet tornino al comune è da verificare, dipenderà dal liquidatore. La situazione negli ultimi anni è cambiata. Ovada non ha colto questa situazione com’è successo in altre realtà. E questo perchè la città si è appiattita in tante situazioni”. Il voto di “Ovada viva” è stato contrario.
“Sono stato facile profeta – ha rincarato la dose Mauro Lanzoni, Movimento Cinque Stelle – nell’affermare che il piano di ristrutturazione sarebbe stato di difficile attuazione”. Anche in questo caso il voto è stato contrario.
“La relazione del sindaco – è intervenuto il consigliere di maggioranza, Federico Fornaro – mi è sembrata onesta. La storia di Saamo è fatta di criticità. Ma non è corretto guardare solo a Ovada per dare una lettura di questa situazione. Il provvedimento è un atto dovuto. Se guardiamo al panorama del traporto pubblico ci sono diverse aziende nelle stesse condizioni. C’è sicuramente un tema di dimensioni e economie di scala. Le norme e le leggi vanno rispettate e impongono determinate scelte”.