Scuole “dimezzate”, stop ai centri commerciali nel weekend
Le nuove disposizioni in Piemonte. L'alternanza didattica in presenza e didattica a casa
TORINO – Scuola e commercio al centro dei provvedimenti adottati dalla Regione Piemonte e annunciati poco fa dal governatore, Alberto Cirio.
“Con questa ordinanza – spiega Cirio – vogliamo ridurre gli assembramenti, dando regole generali a tutto il Piemonte e integrata dai vari sindaci che potranno intervenire in modo chirurgico sulle loro comunità, a seconda delle necessità che si presenteranno”.
Scuola. Viene incentivata la formula della didattica a distanza. “Le scuole sono luoghi sicuri – spiega Cirio – ma la stessa sicurezza non è garantita sul trasporto, che è un problema di cui si discute da tempo. L’ho segnalato più volte. Noi vogliamo tenere le scuole aperte, ma dobbiamo individuare soluzioni di equilibrio per non compromettere la didattica. Abbiamo previsto che da lunedì prossimo le scuole del Piemonte devono attivare forme di didattica a distanza con parametri precisi. Bisogna alleggerire del 50% la presenza degli studenti, esclusivamente dal secondo al quinto anno delle scuole superiori. Nella scuola piemontese oggi ci sono 135.000 gli studenti dalla seconda alla quinta superiore, noi pertanto chiediamo di attivare una didattica mista, in modo alternato: ad esempio, una settimana vanno in presenza seconda e terza, quella dopo la quarta e la quinta, e viceversa. In questo modo avremo circa 75.000 ragazzi in meno che si sposteranno. La scuola sarà sempre aperta, ma preserviamo i più piccoli e quelli del primo anno delle scuole superiori che hanno necessità di inserimento e di apprendere un modello di insegnamento”. Cirio ha ribadito che “questo è un ordine”, ma che si salvaguarda l’autonomia scolastica: ogni dirigente potrà gestire come meglio ritiene”.
Va sottolineato che il bambino con più di 14 anni può rimanere a casa da solo.
Commercio. I centri commerciali saranno chiusi il sabato e la domenica. Resterà aperta solo la parte alimentare. “Sono luoghi di assembramento reale, peraltro alcuni a ridosso della Lombardia: è chiaro che, se tenessimo aperto, rischieremmo l’invasione dei lombardi”. Confermata la chiusura di tutti i locali (tranne poche eccezioni) dalle 24 alle 5; vietata la vendita di alcolici da asporto dalle 21.