Dodici “tree climbers” al capezzale di Villa Gabrieli
Per il primo "Arbor day" al lavoro per la potatura dell piante sotto la guida dell'agronomo Alberto Mallarino
OVADA – Un cedro atlantico imponente ma fragile. Suo malgrado è il simbolo di ciò che dev’essere fatto a Villa Gabrieli. Mettere in sicurezza un patrimonio di alberi e piante di grande valore. E nella giornata di ieri per il primo “Arbor day” hanno iniziato a lavorare 12 “tre climbers”, esperti di arboricoltura che sanno lavorare tra le chiome utilizzando cavi e attrezzi poco invasivi. Il primo “Arbor day” è stato organizzato proprio con questo obiettivo. “Un approccio di questo tipo – spiega l’agronomo Alberto Mallarino – è molto meno invasivo per la pianta e ne assicura il naturale processo di rigenerazione. Parliamo di professionisti preparati, in gradi di lavorare anche per diverse ore sospesi tra i rami ma in piena sicurezza”.
Il cedro atlantico sul quale si sono concentrate le attenzioni principali è uscito con “le ossa rotte” dall’ultimo autunno. “La pioggia, il terreno e precedenti interventi – chiarisce Mallarino – ne hanno messo a rischio la struttura. Cercheremo di fare il possibile”. In caso di esito negativo sarebbe l’ennesima rinuncia per un’area che solo due anni fa ha visto il crollo di due alberi sulla cancellata di via Carducci e che in passato ha dovuto eliminare altre piante.