A26, nuovi guai: la Regione Liguria scrive al Ministero dei Trasporti
Frane, restringimenti e aperture ritardate. Il governatore ligure Toti ha mandato una lettera al ministro De Micheli
OVADA – L’emblema delle difficoltà che si sono registrate ieri mattina è rappresentato dai 17 chilometri di coda riscontrati fra il casello di Ovada e l’allacciamento con l’A10, la Genova-Savona, (anche) a causa della chiusura del tratto fra Pra’ e Pegli, alle porte del capoluogo ligure. Intorno a mezzogiorno, poi, si è verificato il movimento franoso all’altezza dell’uscita di Masone che, ancora adesso, rende complicato il passaggio dei mezzi destinati al centro del paese. Dopo i cantieri e le chiusure notturne, sembra non esserci pace per tutti coloro che percorrono quotidianamente l’A26, la Genova-Gravellona Toce che, sul versante ligure, presenta diverse criticità. Anche per gli automobilisti, ormai l’esenzione del pedaggio fra Ovada, Genova Aeroporto e Varazze appare sempre più un palliativo, visti i continui disservizi, le code e, in alcuni casi, le comunicazioni deficitarie. E così, dopo i sindaci della Valle Stura, anche da Piazza De Ferrari è arrivata una presa di posizione nei confronti di Autostrade per l’Italia con cui, all’inizio della settimana, era stato annunciato un piano di lavoro condiviso.
«Dopo i precedenti incontri che abbiamo convocato – afferma il governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti -, in cui è stato chiesto ed ottenuto il potenziamento del personale per gli interventi sulle gallerie della rete ligure, lavori 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, oltre che l’estensione dell’esenzione totale dei pedaggi nelle tratte interessate, nell’incontro richiesto d’urgenza ieri pomeriggio è stato fissato che ogni lunedì incontreremo Autostrade per avere un aggiornamento puntuale sulla situazione». Da Genova si continua ad indicare la fine del mese come termine ultimo per la chiusura dei cantieri, in modo da “salvare” la stagione estiva.
«Ho scritto una lettera al ministro delle Infrastrutture Paola de Micheli – conclude Toti -, in cui sottolineo come la situazione in Liguria, alla prova dei fatti, stia diventando incompatibile con le normali condizioni di vita di una regione che deve ripartire, che lo sta facendo ma che deve essere dotata di una rete infrastrutturale degna del XXI secolo e del più grande porto del nostro Paese. È inaccettabile che la Regione e i Comuni della Liguria vengano lasciati sola a gestire i disagi quotidiani di coloro che si devono spostare sulle autostrade perché spesso non hanno alternative, affrontando così una quotidiana Odissea: a due anni dal crollo del Morandi la situazione non è cambiata di una virgola, e ad aggravare il quadro resta il fatto che, dopo mesi di lockdown, non si sia approfittato di questo lungo periodo in cui le autostrade di fatto erano praticamente deserte per intervenire”