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    Rocca
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    Redazione  
    31 Maggio 2020
    ore
    00:46 Logo Newsguard
    Rocca Grimalda

    Rocca Grimalda celebra i duecento anni dell’Opera Pia Paravidini

    Primi due secoli di vita per la residenza per anziani nata per volontà del notaio Domenico Antonio Paravidino

    ROCCA GRIMALDA – Una delle più antiche istituzioni del Comune di Rocca Grimalda. Un legame indissolubile con il tessuto sociale del paese. Ha duecento anni l’Opera Pia Paravidini, la residenza per anziani nata per volontà del notaio Domenico Antonio Paravidino, primo cittadino tra il 1816 e il 1819. Con il testamento del 30 maggio 1820, dispose che tutto il suo patrimonio fosse destinato ad un’istituenda Opera Pia, il cui scopo fosse la cura dei poveri e degli infermi di Rocca Grimalda.

    All’epoca Rocca Grimalda contava 1.900 abitanti ed era in una fase di forte crescita demografica, come tutti i paesi dell’Ovadese; all’Unità gli abitanti saranno 2.534. Poco si conosce dell’attività dell’Opera Pia del periodo. Un fatto però è noto. Nel 1836, in occasione della prima epidemia di colera, la Commissione Sanitaria del Comune «ordina al signor Arciprete Don Giuseppe Orsi, Presidente Capo dell’Opera Pia Paravidini a far sgomberare la Chiesa di Castelvero, destinata ad uso di lazzaretto, di tutti gli arredi e suppellettili Sacre (…) e quindi a far riporre nella medesima tutti i letti che ha in pronto l’Opera Pia ad uso dei colerici infermi».

    Con il Decreto Reale dell’8 giugno 1855 la gestione venne demandata alla locale Congregazione di Carità. Solo nel 1884 venne aperto l’Ospedale, con la donazione dell’immobile che ne divenne la sede, grazie al lascito del Sacerdote Tito Borgatta. La seconda metà dell’Ottocento fu un periodo di trasformazione per Rocca Grimalda. Tra il 1861 e il 1901 la popolazione del paese crebbe da 2.534 a 3.692 abitanti (punta massima mai raggiunta) e si verificarono mutamenti sia nell’economia che nella società, coi primi tentativi di modernizzazione del borgo. Tra il 1879-83 e il 1911-13 gli ettari vitati passavano da 590 a 1.242 e la produzione di vino da 14.160 a 51.000 ettolitri, pur in presenza di coltivazioni cerealicole e orticole. su iniziativa del deputato Carlo Borgatta, nel 1877 venne fondata la SAOMS e qualche anno dopo, nel 1882, per iniziativa dell’avvocato Emilio Merialdi fu aperto l’Asilo Infantile.

    Nel secondo dopoguerra anche Rocca Grimalda, come gran parte dei paesi della collina, visse momenti contrastanti, tra declino e modernizzazione. Anche l’Opera Pia Paravidini visse intense trasformazioni. Nel 1980 il Consiglio Comunale si espresse perché l’ente continuasse ad essere una IPAB autonoma. Oggi l’Opera Pia Paravidini è amministrata da un Collegio Commissariale. Sono state avviate presso la Regione Piemonte le procedure per la trasformazione in Fondazione. In questo periodo è proseguito l’adeguamento strutturale che ha comportato, tra l’altro, la messa a norma di una nuova stanza. Un modo per assicurare la prosecuzione con la quale questa realtà è nata.

    Fra coloro che hanno prestato il loro servizio con dedizione ed abnegazione alla Casa di Riposo – ci scusiamo per le eventuali omissioni – Domenico Ottria, Presidente; l’indimenticato Maggiore degli Alpini Francesco Zurletti, prima Presidente e poi dal 1980 Commissario Straordinario; Giovanna Schapira; Luigi Zunino; Luigi Macciò; Giuseppe Perfumo; Donatella Pescatori; Rosy Garrone; Gianfranco “il Colonnello Rapetti”, Don Mario Gaggino. E la Comunità ha sempre risposto. Amministrazione Comunale, Polisportiva, Lachera, SAOMS, CRB, Cittadini, non hanno mai fatto mancare il loro sostegno all’Opera Pia Paravidini – alla Casa di Riposo – davvero uno dei momenti unificanti della vita della Comunità. La cittadinanza esprime a tutti un un grazie di cuore per l’impegno profuso per assicurare continuità a un ente fondamentale per tutto il paese.

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