Anche la formazione professionale è entrata in Fase 2 e gli allievi stanno dimostrando grande capacità nell’affrontare il cambiamento. Non più aule, ma link di Meet per incontrare i formatori, spazio per la ricerca personale e approfondimenti da condividere con i colleghi e i compagni di corso: le lezioni si arricchiscono di contenuti multimediali, si aprono gli spazi per il tutoraggio individuale e ognuno trova risposta ai propri bisogni di apprendimento.
Sperimentare e aprirsi al nuovo rappresenta una dote importante in tempi in cui, più che gli esiti di un bombardamento, la formazione si trova a gestire uno tsunami. Cavalcare quest’onda anomala richiede due doti fondamentali: la flessibilità mentale e la capacità di adattamento nei comportamenti quotidiani ai veloci mutamenti in atto, ciò che in orientamento siamo soliti definire con il termine di “adaptability”.
E nella realtà che cambia, gli strumenti che avevamo a disposizione all’improvviso non bastano più. Per far valere il diritto all’istruzione non bastano aule e laboratori attrezzati, ma occorre dotare ciascun allievo degli strumenti minimi perché la propria abitazione diventi un luogo idoneo alla formazione a distanza: un computer e una connessione stabile. Ecco allora che per rispondere ad un nuovo bisogno, già nei primi giorni della sospensione delle lezioni si è attivata quella comunità che (silenziosamente) da sempre sostiene il lavoro del Centro Oratorio Votivo. La Caritas Diocesana di Acqui tramite la Caritas Parrocchiale di Ovada, ha pensato ai nostri allievi e ha donato un contributo importante per l’acquisto di nuovi PC che si sono aggiunti a quelli forniti dal Centro. In questi giorni, grazie alle donazioni spontanee del personale del Centro ai computer si sono aggiunte le SIM con quei preziosi GIGA che rendono possibile la formazione a distanza.