Riprende la consegna della posta nell’Ovadese
Era sospesa dallo scorso 13 marzo per un dipendente "positivo"
OVADA – Torna regolare la consegna della corrispondenza nei 23 Comuni del territorio che fanno capo al Centro di distribuzione di Ovada, chiuso dallo scorso 13 marzo per un caso positivo di coronavirus tra i dipendenti. A dire il vero, Poste Italiane aveva annunciato che tutto sarebbe tornato alla normalità dopo il 21 marzo, ma lunedì c’è stata la doccia fredda: tutto rinviato. L’azienda pensava di riuscire a sostituire il personale mancante a causa della quarantena ma la situazione di emergenza ha impedito di reperire altrove e dirottare sul centro di distribuzione di via Molare un numero adeguato di funzionari. L’azienda ha quindi dovuto attendere che i circa 20 lavoratori concludessero il periodo di isolamento obbligatorio, che è scattato non appena emersa la positività al coronavirus da parte di uno dei loro colleghi.
Per circa due settimane si è fermata così la consegna della corrispondenza non solo a Ovada ma anche in tutti i piccoli centri dell’hinterland che fanno capo al Centro di distribuzione, per un totale di circa 35 mila persone rimaste senza lettere, bollette, pacchi: Belforte Monferrato, Carpeneto, Casaleggio Boiro, Cassinelle, Castelletto d’Orba, Cremolino, Lerma, Montaldeo, Montaldo Bormida, Mornese, Morsasco, Parodi Ligure, Prasco, Rocca Grimalda, Silvano d’Orba, Trisobbio, Predosa, Francavilla Bisio, San Cristoforo, Capriata d’Orba, Molare e Tagliolo Monferrato. Per tutto il tempo, hanno comunque funzionato regolarmente – anche se secondo l’orario e le modalità di apertura ridotte causa pandemia – gli uffici postali.