Chiude tutto, tranne l’essenziale
Conte in diretta tivù. Supermercati aperti anche nei festivi. Il decreto regionale
ALESSANDRIA – “Il Governo decide di chiudere in tutta Italia ogni attività produttiva non strettamente necessaria a garantirci beni e servizi essenziali. Abbiamo stilato una lista dettagliata sui servizi di pubblica utilità per il funzionamento dello stato. Restano aperti supermercati, alimentari e negozi di generi di prima necessità. Non fate corsa agli acquisti: gli alimentari saranno sempre aperti, così come farmacie, parafarmacie, servizi bancari e postali. E assicureremo trasporti“.
Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che, pochi minuti fa, è tornato a parlare agli italiani, in diretta televisiva.
Il premier ha aggiunto: “Non fermiamo l’Italia, anche se rallentiamo il motore produttivo del Paese. E’ una decisione che si rende necessaria oggi per contenere la diffusione dell’epidemia. L’emergenza sanitaria si tramuta in emergenza economica, ma lo Stato c’è. E avremo misure straordinarie per ripartire quanto prima. Dobbiamo salvaguardare il bene più importante: la vita”.
Il premier ha iniziato il discorso con la premessa: “Ho scelto di rendere partecipi della sfida che siamo chiamati ad affrontare, è la crisi più difficile che il Paese sta vivendo dal Secondo dopoguerra. La morte di tanti concittadini è un dolore che ogni giorno si rinnova. Questi decessi non sono semplici numeri, ma piangiamo persone. Le misure sin qui adottate richiedono tempo; dobbiamo continuare a rispettare tutte le regole con pazienza, responsabilità e fiducia. Sono misure severe, ma non abbiamo alternative. In questo momento dobbiamo resistere, perché solo così tuteleremo noi stessi e le persone che amiamo. E’ un sacrificio minimo, il nostro, confrontato a quello di altri cittadini che stanno lavorando negli ospedali, ma penso anche alle forze dell’ordine, alla protezione civile, agli autotrasportatori, a chi lavora nei servizi pubblici, nell’informazione“.
Pochi minuti prima dell’intervento di Conte, era arrivato il decreto della presidenza della Regione Piemonte: in otto pagine (e in 32 punti a seguire la parola “ordina”) sono state anticipate le disposizioni che riguardano, appunto, spostamenti, assembramenti, sospensioni di attività commerciali, esclusi generi alimentari e di prima necessità (restano aperte farmacie, parafarmacie, edicole e tabaccherie), limitazioni per i mercati, sospensione delle attività di ristorazione, chiusura degli studi professionali, fermo delle attività dei cantieri, sospensione di eventi sportivi e attività all’aperto.
All’ora di cena Angelo Borrelli, capo della Protezione civile, aveva snocciolato i numeri. Oggi ben 793 morti che fanno salire il totale a 4.825; 42.681 i contagiati in Italia, 4.821 in più rispetto a venerdì.