La “Rebora” a Washington per il musical ispirato alla storia di Elvis Presley
Otto giovani strumentisti ovadesi ospiti nella prestigiosa realtà della Connelly School
OVADA – Un’immersione piena in una realtà che sembra quella di un teatro professionale a tutti gli effetti. L’occasione per mettere a frutto gli studi effettuati fino a questo momento e partecipare alla produzione di un musical di alto livello. L’avventura dei giovani studenti ovadesi della scuola di musica “A. Rebora” si è sviluppata tra la fine del mese di febbraio e l’inizio di marzo a Bethesda, poco lontano da Wasington D.C., dove ha sede la Connelly School of the Holy Child, realtà in cui l’arte e la rappresentazione hanno un ruolo centrale nella crescita degli allievi.
Lo scambio culturale, che vale anche come alternanza scuola – lavoro, ha coinvolto le flautiste Matilde Piana e Alice Pizzorno, il pianista Filippo Gorini, il sassofonista Edoardo Gaggero. Poi Beatrice Orione, clarinetto basso, e Francesco Luciani, clarinetto. Ad accompagnarli sono state le insegnanti Giulia Cacciavillani (flauto) e Irene Viglietti (pianoforte). «Il Teatro della scuola in cui abbiamo provato e ci siamo esibiti – spiegano le docenti – era molto grande e organizzato alla perfezione con strumentazioni all’avanguardia. I nostri ragazzi hanno fatto letteralmente una full immersion provando fino alle 10 di sera ed è stata richiesta loro una grande flessibilità e autonomia». “Bye Bye Birdie”, il musical messo in scena, risente dell’atmosfera americana a cavallo tra la fine degli anni ‘50 e l’inizio della decade successiva ed è ispirato alla vicenda della chiamata alle armi del re del rock and roll Elvis Presley. Il ruolo centrale è quello di Conrad Birdie (il nome è un gioco di parole per Conway Twitty, un artista che andava per la maggiore in quegli anni). Fu lo stesso Presley a rifiutare l’ingaggio per la prima rappresentazione. I ragazzi ovadesi hanno fatto parte della squadra di musicisti. «La musica – prosegue Cacciavillani – era a servizio dello spettacolo, i ritmi erano molto veloci e l’orchestra doveva stare dietro in modo rapido ad ogni cambio di scena».
«Con i nostri coetanei – spiega Matilde Piana che rappresenta il gruppo intero – abbiamo subito stabilito un rapporto di amicizia e complicità». Le produzioni di musical delle scuole americane nelle fasce alte sono dei veri e propri show in cui il livello artistico è molto alto. Anche al di fuori della scuola l’impatto è stato positivo. «Siamo stati ospitati in famiglia – conclude Piana – e abbiamo trovato un accoglienza calorosa e coinvolgente, i genitori dei ragazzi del Connelly ci hanno accolto come membri della famiglia».