Vino e turismo, patto tra Ovada, Dogliani e Diano d’Alba
Siglato il protocollo d?intesa fra i tre territori uniti dal noto vitigno celebrato dalla Regione. «Ora un programma comune per la promozione»
OVADA – Tre territori uniti da un vitigno comune che provano a fare squadra non solo nel settore enologico e vitivinicolo, ma anche in ambito culturale. Venerdì scorso le amministrazioni comunali guidate da Paolo Lantero (Ovada), Ezio Cardinale (Diano d’Alba) e Ugo Arnulfo (Dogliani) hanno messo nero su bianco sul protocollo d’intesa finalizzato all’attivazione un percorso di collaborazione fra realtà che rappresentano un patrimonio per tutto il Piemonte. «Abbiamo connesso – spiega Mario Arosio, presidente dell’Enoteca Regionale di Ovada – tre territori con grande tradizione, sancendo un’unione sia dal punto di vista enologico sia territoriale».
Sul piatto ci sono alcune idee condivise da concretizzare, dalla possibilità di organizzare un programma comune di eventi, che possa integrarsi con quello presente nei tre territori, alla realizzazione di una cartellonistica e di materiale promozionale comune. «Vogliamo che il Dolcetto possa diventare un catalizzatore – afferma Marco Lanza, assessore alle Attività economiche del Comune di Ovada –, un punto di forza per tre città che si identificano nello stesso vitigno». Un ruolo strategico è stato affidato all’associazione Langhe, Roero e Monferrato, attiva dal 2011 con l’obiettivo di coordinare tutte le attività di governance del primo paesaggio culturale vitivinicolo italiano. «Come ente abbiamo dato piena disponibilità alla richiesta di una partecipazione attiva nel coordinamento che si sta creando – sottolinea il presidente Gianfranco Comaschi –. Il lavoro svolto insieme ai produttori, a cui va la nostra gratitudine, dovrà servire come base di partenza in vista del futuro».