Parco Storico dell’Alto Monferrato: fumata nera per il nuovo gestore
Bando di gara ancora deserto, nonostante alcune condizioni poste per venire incontro a soggetti potenzialmente interessati
OVADA – Era stato pubblicato con ben altre speranze il bando pubblico promosso dal Comune di Ovada per l’affidamento della gestione del Parco Storico dell’Alto Monferrato. Ed invece anche questa volta la gara d’appalto, il cui termine per presentare le domande era fissato allo scorso 28 luglio, è andata deserta. Neppure alcune condizioni poste per venire incontro a soggetti potenzialmente interessati – fra queste il canone di 1.800 euro annui e la durata di sei anni della concessione – hanno permesso di arrivare all’esito desiderato. Il parco, nato nell’ambito di quella che doveva essere il recupero dell’area ancora occupata da ciò che rimane del Frantoio Gentile, è chiuso da più di due anni, da quando gettarono definitivamente la spugna gli unici gestori individuati in una storia di problemi e disguidi.
In passato l’ex Story Park, costato quasi un milione di euro di fondi europei, ha aperto in ritardo per la necessità di reperire qualcuno disposto a sobbarcarsene la gestione ed è stato anche oggetto di un contenzioso tra il comune e l’impresa costruttrice costretta a una penale per la scarsa qualità dei lavori effettuati. Rimane ora da capire quali siano gli spazi di manovra per una struttura che ha già richiesto diversi interventi di manutenzione mettendo in mostra costi difficilmente sostenibili, in particolare alla luce delle difficoltà ad attrarre interesse e potenziali visitatori. In passato è stata ventilata l’ipotesi di maggiore elasticità nella destinazione d’uso, al momento della stesura dell’ultimo bando vietata dalle regole che hanno portato il finanziamento utilizzato per il completamento dell’operazione. Insomma, è proprio il caso di dire: tanta spesa, poca resa.