Viabilità alternativa: botta e risposta in consiglio
La sfida l'ha lanciata il sindaco Paolo Lantero, illustrando le linee programmatiche dell'amministrazione per il quinquennio appena iniziato. Critiche le opposizioni.
OVADA – «Favorire l’avvio di studi di fattibilità per una viabilità extraurbana, capace di accompagnare nuovi modelli di sviluppo». La sfida l’ha lanciata, in consiglio comunale, il sindaco Paolo Lantero, illustrando le linee programmatiche dell’amministrazione per il quinquennio appena iniziato. Sul tavolo resta l’annoso problema del passaggio dei mezzi pesanti provenienti dal casello dell’A26 e diretti verso le zone artigianali della Caraffa e dell’area di Predosa – Capriata in alcune strade del centro città. Basti pensare a via Gramsci, da tempo al centro dell’attenzione. «Credo – ha ripetuto in più di un’occasione nella passata legislatura lo stesso prima cittadino – che il tema non possa più essere aggirato». Già nel 2006, come riportavano i giornali di allora, il Comune di Ovada valutò seriamente l’ipotesi di un ulteriore tratto di circonvallazione che avrebbe collegato il casello autostradale direttamente all’area oltre via Novi, anche questo attraverso una galleria, che passerebbe sotto la collina su cui sorge Tagliolo Monferrato.
«Non si può negare – affermava nel 2006 l’allora assessore alla Viabilità Franco Piana – l’esistenza del problema legato alla circolazione dei mezzi pesanti in città». Poi l’ipotesi si arenò definitivamente anche di fronte all’impossibilità di reperire fondi e avviare la progettazione per un’opera complicata e impegnativa. «Occorrerà – ha proseguito Lantero – nella sua relazione – immaginare e progettare il futuro affidandosi a strumenti innovativi, focalizzando l’attenzione sulla ricerca di tutti i finanziamenti possibili e su eventuali parternariati tra pubblico e privato qualora ritenuti vantaggiosi per il bene comune». Critica, sull’intero documento, la posizione delle minoranze. «Ci saremmo aspettati – è intervenuto Pier Sandro Cassulo, capogruppo di “Ovada Viva” che ha espresso voto contrario – un documento diverso, più specifico su come l’amministrazione intende affrontare questioni urgenti come la crisi di Saamo e la situazione di Lercaro, il frutto della mala gestione della sinistra degli ultimi anni». «Ci asteniamo – ha spiegato Mauro Lanzoni, Movimento Cinque Stelle – Ci serviamo di giudicare il lavoro passo dopo passo, senza pregiudizi iniziali».