Rifiuti, la ”strana” alleanza: Ovada e Acqui difendono il porta a porta
OVADA – Non rappresentano lo stesso partito, ma negli ultimi tempi si sono ritrovati più volte a dover fronteggiare problemi simili. Dal confronto con Trenitalia, insieme al Comitato dei pendolari, per le questioni legate alla Acqui-Genova al più recente dibattito sul sistema della raccolta differenziata attraverso il metodo “porta a porta”, che nelle ultime settimana – in seguito all’assemblea del Consorzio Servizi Rifiuti – ha avuto sviluppi imprevedibili. A difendere il sistema sono stati proprio i sindaci dei due principali comuni del bacino Econet: Ovada con Paolo Lantero e Acqui Terme con Lorenzo Lucchini. «Siamo certi – spiegano – che ci sia margine per un confronto». La strana (ma non troppo) alleanza si fonda su una base concreta: il metodo “porta a porta” è costato sacrifici, soprattutto ai cittadini chiamati a una responsabilità diversa ma ha dato da subito risultati anche superiori alle attese. Nel primo trimestre la differenziata si è attestata al 74.97%, più del doppio di quanto raggiunto storicamente con il vecchio sistema dei cassonetti stradali. E ancora: crollo dell’indifferenziato che finisce in discarica: da 274,02 kg pro capite a 70,32. «La posizione di Tortona mi preoccupa – spiega Paolo Lantero che ha fatto valere le sue ragioni nella più recente assemblea del Consorzio – ritengo miope pensare che due centri di neppure 30 mila abitanti (Tortona e Novi Ligure ndr) in un gruppo di oltre 200 mila possano pensare di agire in modo indipendente».
Il lavoro portato avanti da Econet ha riguardato anche i piccoli comuni con le inevitabili difficoltà generate da un territorio difficile e dispersivo. La prossima sfida infatti sarà introdurre la novità anche in punti molto lontani. E, per quanto riguarda l’Ovadese, aggiungere Molare e Cassinelle che hanno scelto di non partire subito, determinando nel primo caso alcune disfunzioni e criticità evidenti come un conferimento anomalo dei cassonetti stradali. «Nel momento in cui un consorzio decide di portare avanti una linea – è la posizione di Lorenzo Lucchini da Acqui Terme – noi, per rispetto istituzionale, possiamo chiedere correttivi ma non pensare di buttare via anni di lavoro con tanta leggerezza, soprattutto di fronte a risultati eccezionali». C’è preoccupazione anche per le possibili ripercussioni sul bacino determinate da un eventuale dietro front. A Ovada nel frattempo la posizione assunta da Tortona ha spinto chi da sempre critica la scelta dell’Amministrazione a riavviare la sua polemica. «Se Novi, Tortona e tutta la zona in cui il “porta a porta” modello Contarina non è ancora iniziato non aderiranno – ha scritto in un post il consigliere di “Ovada Viva” Angelo Priolo – chiederemo, con una consultazione popolare, di tornare quantomeno ad un “sistema misto” anche ad Ovada».