Un campo estivo all’insegna di sudore, sorrisi e ricerca
Trenta ragazzi e ragazze affetti da grave disabilità: come si comporterebbero in caso di guerra? Esprimono affettività? Sincerità? Odiano qualcuno? Danno senza avere un tornaconto? Sono mossi da arrivismo e carrierismo? Sanno ascoltare l’altro? Si cerca l’altro per chiedere aiuto?
Si tratta di una vera e propria ricerca che verrà condotta durante la seconda edizione del Campo estivo “Nonviolenza e disabilità: orizzonti comuni”, che si terrà dal 15 al 20 luglio 2019 nella frazione Rivere di Cartosio, a pochi chilometri da Acqui.
Un gruppo misto di persone, con e senza disabilità, avrà la possibilità di partecipare a un’iniziativa tanto bella ed interessante quanto variegata e composita, vista l’eterogeneità del programma delle giornate del campo.
Infatti, accanto al lavoro mattutino in campagna, che prevede la pulizia di un sentiero e la predisposizione dell’accesso ad un terreno anche per chi deve usare la carrozzella, ci sarà la ricerca pomeridiana sui significati della nonviolenza per i diversamente abili. Gli scopi delle due diverse attività sono creare una piccola area agricola dove persone con disabilità possano sviluppare alcune semplici coltivazioni e riconoscere in loro l’esistenza di una nonviolenza attiva.
L’iniziativa è promossa dall’associazione per la pace e la nonviolenza di Alessandria e dall’associazione Vedrai… di Ovada, che si occupa dell’uso delle tecnologie con persone affette da gravi disabilita. L’iniziativa, inoltre, rientra nell’elenco dei campi estivi promossi dal
Mir (Movimento internazionale di Riconciliazione) e dal Movimento Nonviolento del Piemonte, ormai con una tradizione trentennale.
Al campo sono previsti anche momenti di studio su alcuni padri della nonviolenza da Gandhi a Martin Luther King, volti ad approfondire l’argomento su cui si svolgerà la ricerca.
Si tratta quindi di un’affascinante opportunità sia per approfondire le proprie conoscenze su un tema così delicato, sia per entrare in contatto diretto con persone che hanno bisogno di sostegno, ed anche di lavoro: impossibile mancare.
Per informazioni: nonviolence@libero.it; tel. 334 3352704