Cantieri: botta e risposta in consiglio sul maxi ingorgo
A distanza di un mese dal traffico che, nella mattinata di mercoledì 12 giugno, ha paralizzato una parte della zona urbana, il botta e risposta fra le parti è arrivato in consiglio comunale
OVADA – Da un lato il gruppo consiliare di minoranza “Ovada Viva”, che ha chiesto all’amministrazione comunale in carica una maggiore attenzione sul tema dei cantieri. Dall’altro l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Ovada, Sergio Capello, che ha rivendicato l’operato di Palazzo Delfino. A distanza di un mese dal maxi ingorgo che, nella mattinata di mercoledì 12 giugno, ha paralizzato una parte del concentrico urbano, il botta e risposta fra le parti è arrivato in consiglio comunale. Decisiva, a tal proposito, l’interrogazione presentata dalla forza d’opposizione sul “blocco della circolazione veicolare nel concentrico della città”. «Riteniamo – ha dichiarato il capogruppo Pier Sandro Cassulo, che ha presentato il documento insieme ai consiglieri di minoranza Angelo Priolo, Assunta Boccaccio e Fabio Forno – che con un po’ più di attenzione si sarebbe potuto evitare questo caos. C’è chi è rimasto in coda per 45 minuti a causa della contemporaneità dei lavori nelle uniche due vie di accesso per chi proviene da Nord». Sul fronte opposto l’assessore ai Lavori pubblici e alla viabilità, Sergio Capello, ha tenuto a precisare che i cantieri hanno operato con tempistiche differenti.
«Diversi automobilisti si sono riversati in via Torino – ha spiegato – senza sapere che, a partire dalle ore 7.30, via Lung’Orba era aperta con il doppio senso di marcia. Con l’aumento progressivo del traffico i due agenti del corpo di Polizia locale hanno adottato alcuni provvedimenti per normalizzare la situazione». Inevitabili le ripercussioni sul mercato del mercoledì («Ma questo tipo di lavori – ha aggiunto Capello – prevede una durata complessiva di tre giorni e, se non vogliamo lasciare un cantiere aperto nel weekend, bisogna agire in questo modo») e quelle che ci sarebbero se i lavori si svolgessero di notte, come auspicato da qualcuno. «Oltre al disagio per i cittadini – conclude l’assessore – ci sarebbero oneri maggiori per il Comune». «La montagna ha partorito il topolino – la replica di Cassulo –. Mi chiedo se l’amministrazione non debba fare qualche riflessione sul comandante della Polizia locale: vista la situazione e le possibili e prevedibili criticità, ciò che è stato fatto dopo andava programmato prima».