Verde incolto: minoranza all’attacco
Botta e risposta tra il capogruppo di Ovada Viva, Pier Sandro Cassulo e il sindaco Lantero
OVADA – Un botta e risposta pepato. A puntare il dito l’attuale capogruppo di Ovada Viva, Sandro Cassulo; a rispondere il sindaco Paolo Lantero. Oggetto: la cura del verde cittadino. Da anni il Comune di Ovada è in difficoltà su questo fronte, stretto tra la carenza cronica di cantonieri che se ne possano occupare con regolarità e regole per la spesa pubblica corrente che determinano ritardi nell’affidamento degli incarichi a ditte esterne. E così spesso si arriva al periodo estivo con zone della città in condizioni quanto meno precarie. E’ il caso di corso Italia e viale Vittorio Veneto. Anche corso Saracco non se la passa troppo bene. In generale, specie nelle periferie, il colpo d’occhio è quello di una città disordinata. « Non c’è capacità di gestione e di organizzazione nel settore delle opere pubbliche – attacca l’ex sindaco di Capriata d’Orba – La situazione è fuori controllo». Anche nella passata legislatura il problema era stato portato all’attenzione del consiglio comunale. La ditta di Tivoli a cui quest’anno il Comune si è affidato per lo sfalcio massiccio dell’erba ha pure lavorato a singhiozzo e solo in questi giorni ha ripreso alcuni interventi. «Il verde è un problema – riconosce il sindaco Paolo Lantero – Ma esternalizzare la gestione costerebbe centinaia di migliaia di euro. Se la minoranza sa dove trovare i soldi, ce lo dica. Per il resto, l’unica strada è quella di avere più cantonieri: c’è già il bando per assumerne due».