Barca di San Pietro: tradizione che ritorna
In molti stanno riscoprendo un metodo utilizzato dai contadini per predire quantità e qualità del raccolto
OVADA – Riaffiora dalla memoria dei nostri avi una tradizione tipica che si richiama alla cultura contadina in un passato che, senza previsioni meteorologiche attendibili e applicazioni sul telefono portava, a credere a superstizioni e antiche leggende. Un metodo utilizzato nei tempi andati per sapere in anticipo se il raccolto sarebbe stato abbondante. E’ la cosiddetta “Barca di San Pietro”. Tra la notte del 28 e la mattina del 29 giugno il web sarà invaso da immagini di bottiglie di vetro o recipienti trasparenti con all’interno filamenti bianchi che ricordano la forma di un veliero. Il procedimento è molto semplice: si prende un recipiente in vetro o materiale trasparente e lo si riempie di acqua; rompete un uovo e tenete da parte l’albume che verrà versato nel recipiente stesso. Questa sera, giorno di San Pietro, prima di andare a dormire, mettete il contenitore in giardino sull’erba o sul balcone. E’ necessario che sia all’aria aperta. Il giorno successivo nel vetro saranno apparsi i filamenti dell’albume in una struttura simile a un veliero con alberi e vele.
Già in passato la lettura consisteva nel vedere se quest’ultime erano aperte o chiuse. A seconda di come l’albume si comportava nel corso della notte arrivava il responso: vele aperte significavano bel tempo e buon raccolto, al contrario le vele chiuse erano considerate segnale di pioggia e scarsità. In realtà il fenomeno visto con gli occhi della scienza deriva dal fatto che l’albume dell’uovo ha una densità maggiore di quella dell’acqua e tende ad affondare; l’acqua fredda si riscalda grazie al calore della terra, questo provoca un moto verso l’alto che trascina i filamenti di albume.