Ovadese Silvanese: capitan Oddone festeggia quindici campionati con la promozione
La memoria storico del gruppo che quest'anno ha vinto il campionato di Prima categoria
"Siamo stati un grande gruppo in ogni momento - dice -. Tutti uniti e concentrati sull’obiettivo da raggiungere".
A diciassette anni le prime presenze con la maglia della prima squadra. Quindici anni dopo le ha viste tutte Davide Oddone, memoria storica e pilastro della difesa dell’Ovadese Silvanese che qualche settimana fa ha fatto il salto verso la Promozione. Un risultato che rappresenta una grande gioia per un giocatore che ha scelto di non cambiare maglia anche nel momento più duro. “Abbiamo vinto un campionato di Terza Categoria – ha raccontato sabato scorso dopo la festa della squadre e la consegna della Coppa da parte della Federazione – Siamo saliti dalla Seconda alla Prima con la fusione con la Silvanese. Questo successo è una grande gioia”.
Avete concesso poco alle vostre avversarie, un torneo con il miglior attacco e la miglior difesa, il maggior numero di vittorie. Siete stati protagonisti di una cavalcata davvero esaltante. Qual è stato il segreto?
Siamo stati un grande gruppo in ogni momento. Mai una parola fuori posto. Anche quando sono arrivati i due pareggi consecutivi con Castelnuovo e Felizzano. Tutti uniti e concentrati sull’obiettivo da raggiungere.
Che valore ha questo successo?
Gioco da quando avevo sette anni. Le prime gare in prima squadra erano spareggi per non retrocedere dalla Prima Categoria alla seconda. Abbiamo vinto un campionato con un livello di gioco alto. L’Asca fino all’ultimo ha tentato tutto per insidiare il nostro primato. Il valore aggiunto è stato mister Maurizio Vennarucci che ci ha sempre spinto a dare il massimo, in allenamento e in ogni partita. Il cammino che abbiamo fatto è stato possibile perché il livello di concentrazione è sempre rimasto alto. Anche se con l’Asca abbiamo preso gol al 95’ (Ride). Di norma sull’1-0 abbiamo difeso i tre punti.
Hai fatto parte di tante squadre in questi campionati. E’ possibile fare un parallelo tra quest’organico e i migliori degli anni scorsi?
Nel gruppo di Esposito in Prima Categoria il giocatore di riferimento era Meazzi. C’erano però tanti difensori forti come Remo Marchelli, Caviglia. Io ero il giovane che sgomitava per un po’ di spazio. Ma un paragone non è possibile farlo.
Come immagini il ritorno in Promozione? L’ultima esperienza non fu positiva…
Per quel campionato (2013 – 2014 ndr) non c’erano le basi che ci sono adesso. Forse, almeno all’inizio, mancava qualche riferimento di solida esperienza nella categoria. Qui il gruppo è impostato anche se dobbiamo vedere quali scelte farà la società. La differenza riguarda proprio la dirigenza. Nell’ultimo anno è sempre stata presente ed attenta alle esigenze di chi lavora sul campo. La cura dei dettagli è un aspetto fondamentale.
Ti aspetti un livello molto più alto?
Come l’altra volta le squadre attrezzate per vincere il campionato saranno molto attrezzate. C’era il Mondovì che poteva addirittura contare su un ex professionista come Fantini. Quindi alcune squadre saranno molto forti anche se quando vai sul campo te la giochi con tutte. Tolte questo, penso che le altre saranno alla nostra portata.