Turismo e commercio sull’ottovolante
L'analisi di due settori importanti dell'economia e dati contrastanti
In quattro anni aumentate le presenza, le attività calano
Uno scenario sfaccettato che si presta a più di una lettura. Due settori che sono intimamente legati. La promozione del territorio e l’andamento del commercio al dettaglio sul suolo cittadino. Quest’ultimo da tempo in crisi e impegnato a rintuzzare gli effetti di una concorrenza sempre più agguerrita con grande distribuzione e vendite on line. Il check up riferito agli ultimi anni è la fotografia di quanto abbiamo detto.
Turismo Nel 2014 in tutto l’Ovadese furono registrate 52.963 presenze, nel 2018 sono salite a 63.094, con un incremento del 19,12%. La percentuale è superiore a quanto registrato in tutta la regione, pur tenendo presente che sul nostro territorio i numeri sono molto contenuti. Il trend di crescita si è arrestato all’ultima rilevazione con una flessione registrata dalla nostra provincia. Nel 2017, per citare un esempio, sono stati 29.196 , con una crescita del 22,4% rispetto al 2016: nessuno ha fatto meglio, in provincia, gli arrivi di visitatori stranieri sono cresciuti addirittura del 34,4% (14.381). Per il 2018 si è preso atto di un -4,96% di arrivi e -6,32. Nel dettaglio 63.094 presenze. «La piccola battuta d’arresto del 2018 – afferma il vice sindaco Giacomo Pastorino che in questi anni si è occupato anche di sviluppo economico – non deve farci perdere la consapevolezza delle nostre potenzialità, ma deve piuttosto stimolarci a proseguire sulla strada intrapresa con maggior determinazione». Eventi e manifestazione hanno sicuramente contribuito all’incremento pur nella consapevolezza che il turismo non potrà mai essere settore trainante per l’economia dell’Ovadese e che servono azioni che vadano oltre il territorio. Oggi sembra quasi che tutti i soggetti locali si muovano in ordine sparso, privi appunto di un coordinamento efficace e ben lontani dalla massa critica necessaria per diventare davvero attrattivi.
Commercio Non c’è solo la sindrome della serranda abbassata a creare più di un malumore tra gli operatori. Anzi, a ben guardare i numeri smentiscono una sensazione che tutti abbiamo girando per la città. Nel 2014 il totale delle attività si attestava a 317, gli ultimi dati disponibili allo sportello delle imprese del comune di Ovada, riferiti al 2018, testimoniano di 306 tra negozi e pubblici esercizi con un decremento contenuto al 3%. Dentro, come detto c’è un mondo in grande sofferenza. A testimoniarlo soprattutto un turn over sempre più accentuato e un progressivo spopolamento delle aree meno appetibili del centro. Il caso più emblematico è quello legato a via Roma, oramai praticamente abbandonata da negozianti che hanno chiuso o hanno scelto sistemazioni alternative. C’è poi il discorso della composizione.
In questi cinque anni il totale dei pubblici esercizi (bar, ristoranti, pizzerie) è sempre stato saldamente sopra quota 80 con concentrazione particolarmente alta nel centro storico e nell’immediata corona. Anche negli ultimi dodici mesi il numero dei bar è cresciuto di due unità così come nascono sempre nuove attività legate al cibo da asporto e ai dolciumi (es: pasticcerie, gelaterie kebab). Difficile individuare ricette contro il depauperamento commerciale. Negli ultimi mesi sono stati avviati due bandi, il primo per il 2018 e il secondo per l’anno in corso con scadenza alla fine del mese, per chi decide di avviare una nuova attività commerciale o di recuperare uno spazio attualmente inutilizzato. L’unica vera arma sono manifestazioni e fiere che attraggono quella potenziale clientela a aumentano un passaggio altrimenti scarso nei giorni ordinari. Il mercatino dell’antiquariato, superata la polemica sulla collocazione tra Pro Loco e Comune di qualche anno fa, si conferma uno strumento utile.«Promozione del territorio e attività economiche – aggiunge Pastorino – sono due aspetti interconnessi. Da anni prosegue la collaborazione con “Vivi Ovada”. Pur nelle scarse disponibilità finanziarie, il sostegno economico a iniziative e manifestazioni non è mai mancato».