Saamo: i comuni ripianeranno il disavanzo
Bisogna pareggiare le perdite degli ultimi due anni: quasi 500 mila euro ripartite tra i soci dell'azienda di trasporto. A Ovada spetta il 36% del totale
Bisogna pareggiare le perdite degli ultimi due anni: quasi 500 mila euro ripartite tra i soci dell'azienda di trasporto. A Ovada spetta il 36% del totale
OVADA – “Il fatto che la maggioranza dei sindaci sia propensa a ripianare il debito è un segnale chiaro e positivo della volontà di mantenere in vita Saamo”. La risposta di Gianpiero Sciutto, attuale amministratore unico dell’azienda di trasporto locale, è rivolta indirettamente ai sindacati e agli stessi lavoratori a pochi giorni dallo sciopero di quattro ore andato in scena la scorsa settimana. La situazione rimane complessa ma non è vero, a detta dei vertici aziendali, che sindaci e dirigenza assistano senza fare nulla. Ed ora sul piatto c’è anche uno strumento nuovo, quel piano di ristrutturazione di cui da tempo si parla è che è oramai ai dettagli. “Contiene tanti punti – prosegue Sciutto a proposito del documento elaborato dalla genovese Malerba & Partners -: la possibile vendita della vecchia sede della Rebba, il riscatto delle quote Econet, il riassetto del servizio e del personale. Sangue e sudore, ma pure investimenti. Se avrò l’ok dei sindaci, ci confronteremo su tutto coi sindacati. Purtroppo, oggi Saamo è in grave crisi, abbiamo chiuso il 2018 a meno 240 mila euro. È vero, il noleggio sarebbe una risorsa ma servono investimenti che non ci possiamo permettere. Quanto alle attività extra, le cose non sono così facili: Saamo non è un’azienda “in house” (pubblica ndr), per fare altro toccherà partecipare alle gare d’appalto”.
Quel che è certo è che ora i comuni potranno ripianare le perdite. Quasi 500 mila euro che sarebbero ripartite tra i sedici comuni del territorio più Rivalta Bormida e Prasco. La percentuale più ampia è quella che spetta al comune di Ovada con il 36.59%, poco più di 180 mila euro). Ma i sindacati continuano a vedere nelle mosse in atto in queste settimane un’azione propedeutica a una possibile cessione. “Hanno rifiutato un accordo a costo zero, dicendo non era di loro competenza – dice Giancarlo Topino, Cgil – ma è falso. Sembra che Saamo sia scomoda e si voglia smantellarla. Ci giunge voce che i Comuni stiano pure pensando di riscattare le azioni Saamo in Econet: non resterebbe niente”. Non sono bastate le rassicurazioni arrivate nelle scorse settimane dal sindaco Paolo Lantero. Quest’ultimo ha parlato anche dell’azione di ripianamento. “Non faremo altro che applicare i dettami della legge Madia sulle partecipate – dice il sindaco di Ovada, Paolo Lantero – che prevede il ripianamento dei debiti da parte dei soci, ossia i Comuni, per le aziende sottoposte a un piano di ristrutturazione”. Tra le opzioni c’è anche il fondo di riserva accantonato la scorsa settimana con la delibera approvata in consiglio comunale. Quel che è certo è che non si possa andare in questa direzione ancora per molto tempo. Ma all’orizzonte una soluzione strutturale ancora non si intravvede.