Le opere di Ezio Minetti in mostra al Museo della Carta di Mele
S'intitola Lasciar liberamente passare l'esposizione allestita e curata dall'artista ovadese presso i locali del museo posto in Valle Stura, al confine tra il Piemonte e la Liguria.
S'intitola Lasciar liberamente passare l'esposizione allestita e curata dall'artista ovadese presso i locali del museo posto in Valle Stura, al confine tra il Piemonte e la Liguria.
OVADA – Al confine fra il Piemonte e la Liguria, al Museo della Carta di Mele, è in corso fino a domenica 21 aprile l’ultima mostra di Ezio Minetti dal titolo “Lasciar liberamente passare”. Significativo il luogo di confine per inaugurare un’esposizione che nasce dal ritrovamento di un lasciapassare del Vaticano del 1841 indispensabile per il passaggio da una regione all’altra dell’Italia. “Siamo nel 2019 – afferma Minetti – e nel mondo sembra non sia cambiato un granché. C’è sempre una grande difficoltà per persone e popoli a muoversi liberamente”. Ezio ha trovato il documento in un mercatino, luogo di grande interesse per sviluppare le sue opere che nascono sempre dalla necessità di far rivivere qualcosa di dimenticato. “Utilizzando la carta prodotta dal museo – spiega Ezio – ho disegnato gli occhiali e messo in alto una manina di ottone che tiene il documento”.
Onnipresenti gli occhiali, nelle sue opere: quelli che servono per vedere quando la cecità del mondo odierno sembra non consentirlo, oppure che vanno tolti per non vederne le brutture. Occhiali disegnati, colorati, stampati o ritagliati, presenti sul volto di una donna su una cartina geografica, ma anche sullo specchio di un portaoggetti, su biglietti pieno d’affetto e lettere d’amore, quasi a dire “non fermiamoci all’apparenza ma guardiamo più in profondità anche nei sentimenti”. Tornano il ricordo, la bella calligrafia, il recupero della bellezza. Dice Ezio: “Il mio lavoro è quello, trovo le cose e poi le ritrasformo, dò loro una nuova dignità. Lo faccio seguendo l’emozione del momento: trovo un oggetto e subito so come trattarlo”. A far da cornice alla mostra una location davvero magica, il Museo della Carta di Mele, ad Acquasanta, un luogo vivo grazie al lavoro dell’ Associazione Le muse: oltre ad accogliere ospiti con visite guidate, vengono organizzati laboratori ed eventi culturali. Alcune sale, inoltre, sono ancora adibite alla lavorazione della carta fatta a mano. Entusiasta della scelta del luogo, Minetti conclude: “I ragazzi dell’associazione sono da premiare per il loro coraggio e per l’entusiasmo che stanno mettendo portando avanti un progetto importante, con lo scopo di sostenere tutte le attività artigianali, in un momento storico di industrializzazione e perdita della manualità”. Per informazioni ed orari: 348.8872620, lemusecarta@gmail.com.