Gli agenti Gastaldi e Fiore ricevuti dal Presidente Mattarella
Un momento della premiazione dello scorso dicembre in Comune
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Redazione - redazione@ovadese.it  
10 Aprile 2019
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Gli agenti Gastaldi e Fiore ricevuti dal Presidente Mattarella

Aggregati alla delegazione in visita per il 167° anno dalla nascita della Polizia di Stato. Per i due agenti, protagonisti di momenti drammatici subito dopo la caduta del ponte Morandi, una promozione

Aggregati alla delegazione in visita per il 167° anno dalla nascita della Polizia di Stato. Per i due agenti, protagonisti di momenti drammatici subito dopo la caduta del ponte Morandi, una promozione

 OVADA – C’erano anche gli agenti Marco Gastaldi e Antonio Fiore, il primo Assistente Capo Coordinatore della Polstrada di Ovada, il secondo Assistente Capo, lunedì scorso all’incontro organizzato in occasione del 167° anniversario di costituzione della Polizia di Stato tra il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e una rappresentanza di appartenenti all’arma capeggiata dal dottor Franco Gabrielli. Per i due agenti della sottosezione di Belforte che nel dicembre scorso ha celebrato i 40 anni dalla sua nascita, un ulteriore riconoscimento dell’alto valore del loro operato nel contesto della tragedia del crollo del ponte Morandi di Genova il 13 agosto 2018: per loro  è infatti prevista la promozione a vice sovrintendenti per meriti di servizio. La vicenda è nota: i due agenti impegnati in un’operazione di routine nelle ore immediatamente precedenti ai fatti, si trovarono sul tratto dell’A10 all’ingresso del ponte. Le immagini hanno fatto il giro del web e delle televisioni. Superato un primo stupore e sbigottimento per quanto era appena successo i due agenti hanno operato per la sicurezza in quel frangente e per tenere tranquilli gli automobilisti fermi tra l’uscita della galleria precedente e il moncone del ponte ancora in piedi. “Il nostro compito è stato quello della bonifica – hanno raccontato in più occasioni Gastaldi e Fiore – assicurarci che tutte le persone fossero in sicurezza. Abbiamo fatto quest’operazione due volte. In generale le persone sono state collaborative, alcune erano comprensibilmente sotto choc. C’era chi nell’auto aveva lasciato cose importanti”. Nei giorni successivi alla tragedia sono diventati un simbolo di un’Italia che prova a ripartire e che, pur nelle difficoltà, rimane un punto fermo per senso del dovere e coraggio. (Nella foto un momento della cerimonia al Quirinale).

 

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