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Ospedale di comunità: “Primi ricoveri a metà aprile”
A dare l'indicazione è stato il direttore generale Asl, Antonio Brambilla, subito dopo il taglio del nastro del nuovo reparto. Il sindaco Lantero: "E' un nuovo modello di assistenza sul territorio"
A dare l'indicazione è stato il direttore generale Asl, Antonio Brambilla, subito dopo il taglio del nastro del nuovo reparto. Il sindaco Lantero: "E' un nuovo modello di assistenza sul territorio"
OVADA – Primi ricoveri possibili da metà di aprile. Un nucleo iniziale di medici di famiglia a rotazione che assicurino una presenza di tre ore al giorno e un team di infermieri dedicato per l’assistenza 24 ore su 24 ore. E’ realtà l’ospedale di comunità inaugurato ieri mattina al secondo piano del presidio di via Ruffini. A beneficiare delle cure offerte saranno principalmente persone anziane affette da malattie croniche che potranno usufruire di uno dei quindi posti letto su indicazione del medico, dell’assistenza domiciliare oppure come al termine di un periodo precedente di ricovero. “Abbiamo ragionato – ha spiegato il sindaco Paolo Lantero, subito dopo il taglio del nastro – con i medici ci famiglia di un nuovo modo di sviluppare l’assistenza sul territorio (il distretto ovadese acquese ndr). Non mi sarei aspettato un passo avanti così rapido. Questa è una sperimentazione che si innesta in un sistema ospedaliero. Non ci nascondiamo che potrebbe produrre anche qualche difficoltà di integrazione. Ma con la disponibilità di tutti questo nuovo modello potrebbe dare risposte importanti e magari essere trasferito in altre realtà”. “Abbiamo realizzato questo progetto in tempi brevissimi – Antonio Brambilla, direttore generale Asl – Vorrei sottolineare il risultato di questa condivisione di un percorso di sanità territoriale realtà sui reali fabbisogni. Un’area con un’età avanzata ha bisogno di iniziative di questo tipo. Qui accoglieremo i pazienti ma anche i loro famigliari. E diventerà un polo di formazione in cui i medici di base potranno fare tirocinio”.
