Ospedale di comunità: ora c’è la data dell’inaugurazione
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Redazione - redazione@ovadese.it  
15 Marzo 2019
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Ospedale di comunità: ora c’è la data dell’inaugurazione

La cerimonia per il nuovo reparto ricavato nei locali dell'ex Chirurgia è previsto per il 28 marzo alle 11.00. Nell'occasione l'Asl darà maggiori dettagli sul suo funzionamento

La cerimonia per il nuovo reparto ricavato nei locali dell'ex Chirurgia è previsto per il 28 marzo alle 11.00. Nell'occasione l'Asl darà maggiori dettagli sul suo funzionamento

 OVADA – C’è adesso anche una conferma, dopo l’anticipazione pubblicata due settimane fa. Il nuovo reparto di ospedale di comunità all’interno del presidio di via Ruffini sarà inaugurato il prossimo 28 marzo. Hanno avuto così conferma le voci circolate nelle ultime settimane. L’annuncio di questo provvedimento varato dall’attuale dirigenza dell’Asl era stato dato nell’autunno scorso nel momento della presentazione del nuovo atto di indirizzo connesso all’assunzione della dirigenza generale da parte di Antonio Brambilla. In quell’occasione non era stata data un’indicazione temporale precisa. In realtà le operazioni sono andate avanti in modo abbastanza spedito fino alla svolta degli ultimi giorni della passata settimana. Come già spiegato in più occasioni si tratterà di un ospedale all’interno dell’ospedale che andrà a integrarsi con le prestazioni attualmente erogate dal Pronto Soccorso, da Medicina, dal Day hospital, da Radiologia e da Fisiatria. Il nuovo reparto sarà dotato di quindici posti letto ed è l’ampliamento del progetto di assistenza territoriale varato con i quattro letti istituito sotto la precedente direzione. La sede prescelta è il secondo piano, dove fino a qualche anno fa era situata la Chirurgia.

“La speranza – spiega il sindaco Paolo Lantero – è che tutto questo dia nuova linfa ai servizi già oggi erogati all’interno della struttura. Di certo non c’è nessun depotenziamento”. I potenziali pazienti, come ribadito più volte, sono anziani, malati cronici di lungo corso che hanno bisogno di terapie specifiche o di essere affiancate per un certo periodo e seguiti con particolare riguardo dai medici di famiglia che hanno accettato di essere inseriti nel progetto. L’obiettivo principe è evitare il riacutizzarsi delle patologie. Una via di mezzo tra l’assistenza domiciliare e il ricovero ospedaliero, un’iniziativa che va oltre la vecchia continuità assistenziale a valenza sanitaria di cui pure ci sarebbe un gran bisogno sul territorio. Sul funzionamento vero e proprio la stessa Asl rimanda al giorno della cerimonia per ulteriori delucidazioni. Possibile che alla giornata partecipi anche l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta. 

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