Accusata di doping in una corsa amatoriale, condannata a tre mesi
Si è conclusa con una condanna la lunga vicenda giudiziaria che ha visto imputata una ciclista residente a Carpeneto. Aveva disputato nel 2011 una gara ad Albenga ed era risultata positiva al controllo antidoping, fatto però in due tempi
Si è conclusa con una condanna la lunga vicenda giudiziaria che ha visto imputata una ciclista residente a Carpeneto. Aveva disputato nel 2011 una gara ad Albenga ed era risultata positiva al controllo antidoping, fatto però in due tempi
E’ la prima sentenza emessa ad Alessandria sull’utilizzo di sostanze dopanti nello sport.
La atleta, dopo aver gareggiato sulle due ruote, era stata sottoposta al controllo di rito. Ma non era riuscita a riempire l’intera provetta di urina. Dopo avere atteso diverse ore nello spogliatoio, il medico incaricato di eseguire i controlli aveva acconsentito ad accompagnarla a casa, per completare il campione. Un viaggio di circa un ora, da Albenga a Carpeneto.
Le analisi si rivelarono positive, ma la difesa della ciclista contestava, quanto meno, il metodo di raccolta del campione, avvenuto in due tempi e a distanza di ore.
Il giudice ha tuttavia accolto la tesi dell’accusa, sostenuta dal pubblico ministero Luca Regalzi, condannando l’atleta a tre mesi e una ammenda di 3 mila euro.