Azzardo: zona d’ombra sulle vite degli ovadesi
Gli ultimi dati sul gioco a slot e videolottery sembrano testimoniare di un seppur moderato calo. Ma in città si gioca ancora l'8% del reddito pro capite
Gli ultimi dati sul gioco a slot e videolottery sembrano testimoniare di un seppur moderato calo. Ma in città si gioca ancora l'8% del reddito pro capite
Anche dall’osservatorio sulle ludopatie dell’Asl arriva una conferma informale del trend in parte evidenziato dal dato sulla base di una considerazione molto semplice: meno possibilità di giocare corrisponde a un numero minore di giocate. Prudente sull’argomento la posizione del Comune. Difficile, in assenza di uno studio puntuale e recente sul tema andare oltre. Allo stesso modo è arduo individuare con precisione quelli sono le conseguenze sul tessuto sociale. Sempre nel 2017 lo stesso indicatore stimava nell’8% rispetto al reddito pro capite degli ovadesi di poco superiore a 20 mila euro l’ammontare complessivo delle giocate. In questo Ovada si collocava di poco al di sopra di un media nazionale assestata sul 6%. Andava peggio a Belforte (9%), comune il cui dato è però fortemente condizionato dal centro commerciale all’uscita del casello dell’A26. “E’ difficile individuare una tipologia di giocatore – prosegue Delucchi – Sono a rischio tanti soggetti, indipendentemente dalle condizioni sociali”. Un malessere diffuso testimoniato anche lo scorso anno attraverso le esperienze dirette di persone trovatesi a fare i conti con la patologia del gioco fino a veder stravolte le loro vite e per questo inserite nel gruppo d’aiuto creato proprio dal Consorzio nell’ambito del progetto “Zero Slot”. “Il gruppo – spiega il team di psicologi e assistenti sociali che se ne sta occupando – inizia ad avere numeri significativi e ed è uno strumento utile. Siamo partiti da colloqui con soggetti potenzialmente a rischio. Quello che stiamo affrontando è un problema reale”.