Arata, un premio per i cinquant’anni di passione per i colombi
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Redazione - redazione@alessandrianews.it  
24 Febbraio 2019
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Arata, un premio per i cinquant’anni di passione per i colombi

L'ovadese, quasi ottantenne, riceverà la croce al merito conferita dal gruppo colombofilo genovese per i suoi 50 anni di iscrizione alla associazione che riunisce gli allevatori italiani di colombi viaggiatori da competizione

L'ovadese, quasi ottantenne, riceverà la croce al merito conferita dal gruppo colombofilo genovese per i suoi 50 anni di iscrizione alla associazione che riunisce gli allevatori italiani di colombi viaggiatori da competizione

OVADA – “A causa degli Appennini ho perso dei campionati”. Della passione di Gian Paolo Arata per i colombi viaggiatori avevamo già scritto nel 2012. Il protagonista la definisce una “malattia inguaribile”. “E’ cominciato tutto quando avevo tredici anni – racconta – Mi fermavo a osservarli mentre andavo al lavoro con mio padre. Un giorno mi ha detto: “perché non li allevi?”. Arata oggi ha quasi ottant’anni. Il prossimo 3 marzo riceverà la croce al merito conferita dal gruppo colombofilo genovese per i suoi cinquant’anni di iscrizione alla associazione che riunisce gli allevatori italiani di colombi viaggiatori da competizione. Animali che sono veri e propri purosangue dell’aria, capaci di percorrere anche 600 miglia in un giorno. Gli esemplari migliori possono valere anche diverse decine di migliaia di euro. Tra i suoi 64 ce n’è di tutte le razze.

“Ne ho avuto anche duecento – aggiunge Arata –. E per questo ho ricevuto diversi riconoscimenti. Mi manca solo la vittoria in un campionato”. Le competizioni in questa particolare disciplina premiano l’animale che torna a casa coprendo in alcuni casi distanze enormi nel minor tempo possibile. “Li alleni abituandoli a percorsi sempre più lunghi. Poi bisogna curare la loro alimentazione. Ci vuole tempo e pazienza. Ho visto tornare i miei colombi da Amantea, più di mille chilometri. Una volta era più semplice, la percentuale di ritorni era molto alta. Oggi l’elettromagnetismo li disturba ed è più facile che si perdano sulla strada”. Senza contare i possibili intoppi lungo la strada come l’incontro con potenziali predatori. Non si contano le domenica trascorse col naso all’insù in attesa. Ogni animale con il suo “braccialetto” di riconoscimento alla zampa. E il cronometro che si è evoluto diventando quasi un moderno chip per il telepass. Qualche settimana fa Arata ha festeggiato l’imminente consegna del riconoscimento con gli amici e le persone che con lui hanno condiviso questa passione così particolare.

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