Capannoni: nell’Ovadese 120 mila metri rimasti inutilizzati
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Redazione - redazione@alessandrianews.it  
20 Settembre 2018
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Capannoni: nell’Ovadese 120 mila metri rimasti inutilizzati

Secondi i dati, la cifra esatta si attesta sui 120 mila metri quadrati. Oltre al centro zona, anche gli edifici sfitti presenti nei Comuni di Tagliolo, Belforte, Capriata, Silvano e Castelletto completano una mappa in costante evoluzione

Secondi i dati, la cifra esatta si attesta sui 120 mila metri quadrati. Oltre al centro zona, anche gli edifici sfitti presenti nei Comuni di Tagliolo, Belforte, Capriata, Silvano e Castelletto completano una mappa in costante evoluzione

OVADA – Sfora la barriera dei 100 mila metri quadrati la statistica relativa alla superficie dei capannoni industriali rimasti inutilizzati in tutto l’Ovadese. Secondi i dati, la cifra esatta si attesta sui 120 mila metri quadrati. Oltre al centro zona, infatti, anche gli edifici sfitti presenti nei Comuni di Tagliolo e Belforte Monferrato, Capriata, Silvano e Castelletto d’Orba completano una mappa in costante evoluzione. “Al momento – spiega l’agente Mauro Ravera, in rappresentanza dell’omonimo studio immobiliare – in questo contesto, abbiamo disponibili circa 30 unità immobiliari in cerca di un affittuario, di cui la metà si trova a Ovada. Se parliamo di strutture in vendita, invece, il conto sale ad almeno 50, di varia metratura. Anche in questo caso, la parte del leone la fa il centro zona, che ne accoglie più di 20”.

“La zona ad aver sofferto di più è stata quella della Coinova, in via Molare a Ovada, «nata da un consorzio di imprese negli anni ‘80, come primo complesso artigianale moderno del territorio, su cui la crisi ha picchiato duro. Al momento gli spazi vuoti sono almeno 8 su una trentina – conclude Ravera -. Recuperare i due-tre anni di blocco non sarà facile abbiamo sul mercato una quantità di metri quadri doppia rispetto ai livelli pre crisi”. Rimane da capire quale ruolo possano giocare in questo processo le politiche di territorio. “Avere più di 120 mila metri quadrati di strutture libere – interviene Giacomo Pastorino, assessore alle Attività Produttive del Comune di Ovada – ci fa capire che è finito il tempo per pensare di costruire nuovi capannoni che sprechino altro suolo, tanto più in una zona che lavora per fare di paesaggio ed enogastronomia uno dei suoi punti forti. Bisogna mettere a frutto quello che c’è. Magari, guardando oltre Appennino, verso Genova, le cui aziende potrebbero trovare negli spazi disponibili una risposta alle loro necessità”. 

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