Quel lungo viaggio nei nostri “sprechi” pubblici
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Redazione - novionline@novionline.net  
30 Luglio 2018
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Quel lungo viaggio nei nostri “sprechi” pubblici

Sono tante le opere incompiute sul nostro territorio. Oppure terminate e poi abbandonate. O mai entrate in funzione. Un viaggio negli "sprechi" pubblici più clamorosi, dalla val Borbera a Ovada, da Novi Ligure alla val Lemme

Sono tante le opere incompiute sul nostro territorio. Oppure terminate e poi abbandonate. O mai entrate in funzione. Un viaggio negli "sprechi" pubblici più clamorosi, dalla val Borbera a Ovada, da Novi Ligure alla val Lemme

POLITICA – Un milione per l’Adventure Park di Mongiardino, in val Borbera, poi svenduto a soli 95 mila. Un milione e mezzo per lo Story Park di Ovada, che è diventato il regno delle erbacce. Trecento mila euro per la cascina Mulino vecchio, a Capanne di Marcarolo, che se la sono mangiata i ghiri. Altri 350 mila euro per ilbike sharing di Novi, che nessuno ha mai usato tranne i vandali. Un milione e mezzo stanziato per il centro di documentazione della Benedicta, che chissà se verrà mai finito. E’ l’elenco degli “sprechi” pubblici nel nostro territorio.

L’economista John Maynard Keynes diceva che, in periodo di crisi, lo stato dovrebbe pagare i lavoratori disoccupati per scavare una gigantesca buca e poi riempirla. In questo modo i lavoratori avrebbero un salario e potrebbero spendere, attorno alla buca si creerebbero negozi e osterie e infine l’economia potrebbe risollevarsi. Probabilmente Keynes aveva ragione. Ma se si deve spendere, meglio fare qualcosa di più utile di una buca nel terreno.

Siamo andati a indagare sulle opere pubbliche più o meno costose del nostro territorio. Una quantità di soldi pubblici, spesso derivanti da progetti europei, che sono serviti a realizzare infrastrutture che non sono state terminate, o che comunque non sono state usate.

Il meccanismo di utilizzo dei fondi europei soffre di un grande errore di fondo. Anziché permettere ai territori di realizzare interventi necessari, li costringe a inventarsi opere per usare i fondi. Si finisce spesso nel paradosso: gli amministratori locali, anziché cercare risorse per finanziare ciò che serve alle loro comunità, si inventano opere per usare i fondi a disposizione. Con il risultato di scavare buche nel terreno, come proponeva Keynes.

Il servizio completo sul Novese in edicola fino a mercoledì 1° agosto.

 

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