Les Carrelages: successo per il teatro itinerante nel centro storico
Da piazza Cereseto all'Enoteca Regionale di Ovada, passando per le zone più caratteristiche del centro storico e gli Oratori ovadesi di San Giovanni e della Confraternita Santissima Annunziata
Da piazza Cereseto all'Enoteca Regionale di Ovada, passando per le zone più caratteristiche del centro storico e gli Oratori ovadesi di San Giovanni e della Confraternita Santissima Annunziata
OVADA – Il primo dato è puramente numerico, ed evidenzia una partecipazione al di sopra delle aspettative. “Hanno partecipato un centinaio di persone – spiegano i rappresentanti dell’associazione Le Carrelages, che si è occupata della visita narrata lungo le vie del centro storico in occasione dell’ultimo dei tre appuntamenti con Bella, Ovada stasera -. Ne aspettavamo la metà”. Al di là delle statistiche, va in archivio con reciproca soddisfazione sia dei visitatori sia degli organizzatori questa prima edizione dell’iniziativa, realizzata con partenza da piazza Cereseto – con il trio di attori Filippo Recaneschi, Arianna Massone e Clementina Delain dè Roubiniattori – ed arrivo in Enoteca.
I partecipanti sono stati accolti dalla “messa in scena” di un incontro tra Pier Luigi Bruzzone (simpatico e bizzarro tipo di signore ligure-piemontese dell’epoca, colto conoscitore di luoghi, di costumi e di usi locali nonchè di scelti vini ed ancor più amante della buona tavola) ed un acciugaia sulle Vie del Sale.
Molto apprezzato. La serata è poi proseguita con una tappa negli Oratori ovadesi di San Giovanni e della Confraternita Santissima Annunziata, con l’intervento diretto dei due Priori. Un momento davvero particolare, con entrambe le chiese piene di persone intente ad ascoltare i racconti dei diretti interessati. Stessa curiosità in via Cairoli per la storia del processo alla signora Clotilde Cravino, nativa di Acqui Terme, moglie di un agiato negoziante ovadese, accusata di aver avvelenato, con sublimato corrosivo, i due figli e il marito, su istigazione dell’amante. Dopo 22 mesi di detenzione venne assolta e rimessa in libertà. Morì il 17 giugno 1923, 43 giorni dopo la sentenza. La vicenda giudiziaria animò la stampa dell’epoca in maggior parte colpevolista (M. Canepa in Urbs, giugno 2006). Questa esperienza inedita si è conclusa presso l’Enoteca Regionale di Ovada con il sommellier Stefano Ferrando che ha raccontato il Dolcetto di Ovada. “Un angolo di territorio diventa una favola se c’è qualcuno disposto a raccontarlo – dicono soddisfatti i rappresentanti dell’associazione Les Carrelages -. Vogliamo ringraziare la Casa di Carità di Ovada, il consigliere comunale di Ovada Marco Lanza ed il Vicesindaco Pastorino Giacomo per l’organizzazione”.