Orba: il caso di Molare finisce dal Prefetto
Home
Redazione - redazione@ovadese.it  
23 Luglio 2018
ore
00:00 Logo Newsguard

Orba: il caso di Molare finisce dal Prefetto

Sotto al ponte che rappresenta l'ingresso in città regnano sporcizia e rumore, un problema che da anni enti e forze dell'ordine faticano ad arginare. E così il sindaco ha scritto in Prefettura

Sotto al ponte che rappresenta l'ingresso in città regnano sporcizia e rumore, un problema che da anni enti e forze dell'ordine faticano ad arginare. E così il sindaco ha scritto in Prefettura

 OVADA – “Mi impegno entro due anni a risolvere il problema del torrente a Molare. Le regole ci sono, il problema è farle rispettare” spiega il Sindaco Andrea Barisone che negli scorsi giorni si è trovato costretto a chiamare i carabinieri sul lungo fiume a causa di un gruppo di sudamericani particolarmente incivili. I weekend selvaggi sulle rive dell’Orba non sono attualità; da anni la comunità molarese assiste impotente all’arrivo dei numerosi gruppi di bagnanti, spesso stranieri, che ignorano ogni regola, con accensione di fuochi per il barbecue, musica a tutto volume e fiumi di birra le cui bottiglie vengono regolarmente abbandonate insieme ad altri rifiuti al momento della loro partenza. In questo scenario si è imbattuto il Sindaco qualche settimana fa. “Ero al fiume sotto il ponte quando ho visto gruppi di quindici, venti persone con fuochi accesi e musica alta ed ho deciso di intervenire. Tutti hanno accettato il mio intervento e hanno provveduto a spegnere i fuochi, tranne un gruppo che ha iniziato ad insultarmi e a sbeffeggiarmi nonostante mi fossi identificato come Sindaco”.

La degenerazione della situazione ha costretto Barisone a chiamare le esigue forze dell’ordine disponibili mentre sul luogo giungevano il vice sindaco Eloisa Cuppari anche lei presa di mira dal branco e l’assessore Mirko Vignolo rimasto ad attendere sulla strada i carabinieri. L’epilogo è stato l’identificazione del gruppo di giovani sudamericani da parte dei carabinieri forestali che ne hanno chiesto le generalità invitandoli a seguire le regole. “Stiamo cercando di studiare un metodo efficace per arginare questo fenomeno- aggiunge Barisone – ipotizzo sanzioni per i veicoli che portano con se materiale non autorizzato come vetro, generatori, e freezer ed eventualmente il pagamento giornaliero per accedere al fiume ”. Le misure prese ad oggi sono state l’emissione di regole più restrittive sui materiali permessi al fiume e l’invio da parte dell’amministrazione comunale di una lettera al Prefetto di Alessandria dove si illustrava lo stato d’emergenza che però non ha ottenuto particolare attenzione non essendo secondo Alessandria una situazione di pericolo. Rimane il rammarico del vicesindaco Eloisa Cuppari a sua volta apostrofata dal gruppo “Erano presenti tanti molaresi – racconta –  non mi aspettavo che ci difendessero, ma vedere il totale disinteresse per quello che stava succedendo mi ha fatto male, il senso di coesione di una comunità si vede anche dal fatto di interessarsi a ciò che ci circonda aiutandoci l’un l’altro”.

Articoli correlati
Leggi l'ultima edizione