Morì dopo due ricoveri, indagine in parte archiviata
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Morì dopo due ricoveri, indagine in parte archiviata

Erano stati indagati in diciassette per la morte di una donna di 74 anni, ricoverata in due ospedali dopo una rottura del bacino. Per quindici dei diciassette la Procura della Repubblica chiede ora l'archiviazione ma l'indagine prosegue per accertare l'eventuale responsabilità di chi la ebbe in cura presso la casa di riposo Lercaro di Ovada

Erano stati indagati in diciassette per la morte di una donna di 74 anni, ricoverata in due ospedali dopo una rottura del bacino. Per quindici dei diciassette la Procura della Repubblica chiede ora l'archiviazione ma l'indagine prosegue per accertare l'eventuale responsabilità di chi la ebbe in cura presso la casa di riposo Lercaro di Ovada

CRONACA – Erano stati indagati in diciassette per la morte di una donna di 74 anni, ricoverata in due ospedali dopo una rottura del bacino. Per quindici dei diciassette la Procura della Repubblica chiede ora l’archiviazione ma l’indagine prosegue per accertare l’eventuale responsabilità di chi la ebbe in cura presso la casa di riposo Lercaro di Ovada.
Il caso risale a circa un anno fa. La donna, una commerciante, venne ricoverata il 10 maggio 2017 ad Ovada, per la rottura del bacino. Poichè si prospettava un lungo periodo di riabilitazione, venne predisposto il ricovero presso la casa di riposo Lercaro di Ovada.
Dopo una quindicina di giorni, la donna venne nuovamente ricoverata all’ospedale di Novi, con forti dolori addominali. Morì tra il 25 e il 26 maggio

Il sostituto procuratore Lisa Iovine aprì un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità: 17 tra medici edoepratori sanitari delle tre strutture, i due opspedali e la casa di riposo, finirono iscritti nel registro degli indagati. 
Furono fatte perizie mediche, dalle quali emerse come la morte fu probabilmente causata da una emorragia intestinale. Il quadro clinico della donna si presentava già complesso in partenza, essendo affetta da una gave patologia. 
Ora, la procura chiede l’archiviazione della posizione dei medici di Ovada e Novi. L’inchiesta, però, prosegue. 
L’emoragia potrebbe essere stata provocata dopo l’applicazione di un enteroclisma, praticata nella casa di riposo. Un’operazione di per sé semplice ma che, data lo stato di salute della donna, potrebbe essere stata compromettente. 
Gli indagati sono stati assisititi dagli avvocati  Roberto Cavallone, Tino Goglino, Silvia Ferrari, Enrico Magaglio e Paola Sultana. 

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