Silvano ricorda Giovanni Arata, ucciso durante la Grande Guerra
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Redazione - redazione@alessandrianews.it  
24 Giugno 2018
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Silvano ricorda Giovanni Arata, ucciso durante la Grande Guerra

Viaggio istituzionale a Parigi per una delegazione silvanese, che si è recata presso il cimitero militare di Bligny, dov'è sepolto il giovane militare ucciso dai tedeschi nel giugno del 1918.

Viaggio istituzionale a Parigi per una delegazione silvanese, che si è recata presso il cimitero militare di Bligny, dov'è sepolto il giovane militare ucciso dai tedeschi nel giugno del 1918.

SILVANO D’ORBA – Il viaggio istituzionale è stato effettuato lo scorso fine settimana da Ivana Maggiolino, sindaco di Silvano d’Orba, ed altri rappresentanti dell’amministrazione comunale in carica, per dare seguito agli studi realizzati da Claudio Passeri e Giovanni Calderone, rispettivamente presidente e socio del circolo culturale “Ir Bagiù”. La delegazione silvanese ha raggiunto Parigi in aereo, per poi dirigersi verso Chambrecy, lungo le rive della Marna, dov’è sepolto – nel cimitero militare di Bligny – il corpo di Giovanni Battista Arata, ucciso cent’anni da dalle truppe tedesche dopo esser stato nominato dal Re aiutante di battaglia all’alba della Prima Guerra Mondiale. “Silvano, a quei tempi, contava circa 3.100 abitanti – spiega Calderone, che ha effettuato le ricerche -. Circa 450 partirono per andare a combattere. Durante questo conflitto  morirono 46 silvanesi, a differenza dei 37 indicati sul monumento di piazza Cesare Battisti”.

Tra questi anche Giovanni Arata, colpito tra la sera del 22 e la mattina del 23 giugno 1918 da una granata lanciata dai militari tedeschi, schierati sulla sponda opposta del fiume. Il giovane – nato il 25 giugno 1890 e residente per un lungo periodo presso la cascina “Buiu” di località “La Pieve” – scelse dapprima di emigrare negli Stati Uniti, a Salt Lake City, per poi tornare in Italia giusto in tempo per il servizio militare. “Ricevette quattro medaglie (tre di argento e una di bronzo, ndr) al valore – prosegue Calderone – pur essendo remittente”. Morì sul colpo ed in seguito fu riesumato, dopo esser stato sepolto inizialmente nel giardino di un’abitazione privata. Poi lo spostamento nel cimitero militare posto alle porte di Parigi. “Vogliamo riprendere i fili della memoria – aggiunge il sindaco di Silvano d’Orba, Ivana Maggiolino, accolta a Chambrecy dalla parigrado Paulette Macquard -. Stiamo vivendo tempi molto bui. Mi piacerebbe che i ponti potessero unire, come la foto che abbiamo scattato sulla Senna, senza dare seguito alle divisioni”. 

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