Rifiuti: nel porta a porta una sfida per tutti gli ovadesi
Il territorio è largamente al di sotto dei minimi imposti dalla Regione Piemonte per evitare le sanzioni. Il sindaco Lantero: "Non ci sono altre soluzione per un problema che va oltre l'ambito ovadese"
Il territorio è largamente al di sotto dei minimi imposti dalla Regione Piemonte per evitare le sanzioni. Il sindaco Lantero: "Non ci sono altre soluzione per un problema che va oltre l'ambito ovadese"
OVADA – Sarà più difficile, bisognerà studiare con attenzione il depliant informativo che in questi giorni sta arrivando nelle case degli ovadesi. Il periodo di rodaggio ci sarà. Ma al tempo stesso è un passo obbligato il passaggio a questo nuovo sistema di raccolta. “Vi stiamo proponendo una gran rottura di palle”, ha ammesso il sindaco Paolo Lantero martedì scorso nella prima assemblea pubblica organizzata alla Loggia di San Sebastiano per spiegare alla gente cosa si deve fare. Altri incontri saranno effettuati per tutta l’estate. “Stiamo facendo una scommessa – ha proseguito Lantero – i protagonisti veri sono i cittadini. Siamo onesti: nell’immediato non costerà di meno. Ma non ci sono altre soluzioni per un problema il cui ambito è molto più ampio dell’Ovadese”. Lo scenario nel quale parte questo nuovo sistema è chiaro. Sono in corso le pratiche per la sopraelevazione della discarica di Tortona. Quella di Novi non è a questi punti ma non è infinita. Ovadese e Acquese saranno gli apripista in questa sfida. Novese e Tortonese, gli altri due territori inseriti nel Consorzio Servizi Rifiuti di riferimento, hanno preferito rimandare ancora di un anno. Da anni il bacino Econet è quello più in difficoltà sul tema della differenziata e della sua qualità.
“L’eliminazione del cassonetto sulla strada – assicura l’attuale presidente Econet, Anselmo Rinaldi – già di per sé porta a diminuzione della spazzatura destinata allo smaltimento”. “Il modello – ha confermato Gabriella Morsilli, direttrice di Econet – è già stato testato con successo in altre realtà. Questo metodo induce a una grande responsabilizzazione: chi inquina di più, pagherà di più. In questo senso è equo”. Ogni bidoncino consegnato sarà direttamente riconducibile al nucleo famigliare che ne farà uso. Le regole evidenziate nel materiale informativo sono la diretta conseguenza della tecnologia utilizzata per il trattamento dei rifiuti nell’ambito del Consorzio di riferimento. All’assemblea di martedì scorso tanti cittadini hanno provato ad ascoltare tra dubbi e incertezze. “E se mettono la spazzatura nel mio bidoncino?” “Se aderisco al compostaggio lo ritirate?” Il vero scoglio è lo scontro con un territorio che negli ultimi anni ha spesso messo in mostra una scarsa sensibilità nei confronti del problema e dell’ambiente in generale.
“L’altro giorno – ha raccontato Morsilli – abbiamo trovato nel bidone dell’indifferenziata una cucina a gas. Crediamo che non sia accettabile. I centri di raccolta (a Ovada quello della Rebba ndr) sono aperti per evitare questi problemi. Se necessario ritiriamo fino a tre pezzi”. Nel frattempo il primo passo sarà, lunedì prossimo, la discussione in Consiglio Comunale dell’apposito regolamento.