Ma che cosa legge uno scrittore? Raffella Romagnolo e i suoi cinque libri
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Redazione - redazione@alessandrianews.it  
20 Maggio 2018
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Ma che cosa legge uno scrittore? Raffella Romagnolo e i suoi cinque libri

E' stata in lizza per la vittoria del premio Strega con “La figlia sbagliata” e attualmente è in fase di elaborazione del suo nuovo romanzo. Nel frattempo, l'autrice ovadese, ci racconta quali sono i suoi cinque volumi preferiti.

E' stata in lizza per la vittoria del premio Strega con ?La figlia sbagliata? e attualmente è in fase di elaborazione del suo nuovo romanzo. Nel frattempo, l'autrice ovadese, ci racconta quali sono i suoi cinque volumi preferiti.

OVADA – “L’importante è cercare il libro giusto per noi”. Così la scrittrice ovadese Raffaella Romagnolo, arrivata fra i primi cinque in lizza per la vittoria del premio Strega con “La figlia sbagliata” e in fase di elaborazione col suo nuovo romanzo, liquida i soliti luoghi comuni: “Leggere? No. Non ho tempo”. “ I classici? Ma sono dei mattoni!” . “Un libro di mille pagine? Siamo pazzi? E’ anche scritto piccolo….” . Fra i tanti testi che la Romagnolo ama ha scelto per noi cinque libri che hanno contribuito alla sua formazione: “Jane Eyre” di Charlotte Brònte, “Il Conte di Montecristo” di Alexandre Dumas, “L’amore ai tempi del colera” di Gabriel Garcia Marquez, “Una questione privata” di Beppe Fenoglio. E, a sorpresa, la saga di Harry Potter. Con “Jane Eyre” della Bronte siamo nell’Ottocento inglese, a colpire la Romagnolo oltre la forza del personaggio è la tecnica descrittiva: “in quel tempo non c’era il cinema e le minuziose descrizioni, ormai in disuso, servivano a creare una tela su cui proiettare le immagini facendoti vedere ciò che leggevi. Oltre alla Bronte, anche le opere di Dickens hanno la stessa forza narrativa”.

Tema caro all’autrice ovadese, anche nel caso di Jane Eyre, il riscatto sociale e personale dei personaggi che ritroviamo ne “Il Conte di Montecristo” e “L’amore ai tempi del colera” di Marquez, “per me – prosegue Romagnolo – il libro più rappresentativo dello scrittore colombiano. Ne “Il conte di Montecristo” mi piace la caratterizzazione del personaggio che avrà la sua catarsi tramite la vendetta”. Cuore di Edmondo de Amicis  “mi portava a riflettere sull’essere buoni facendomi chiedere: ma io sono così, provocandomi a volte un grande travaglio interiore. “Dagli Appennini alle Ande” è il racconto che mi è piaciuto di più”. Fra gli autori italiani troviamo anche Beppe Fenoglio che in “Una questione privata” racconta le montagne e l’amore ai tempi dei partigiani durante la Resistenza: “un libro perfetto, nient’altro da aggiungere”. Tra i contemporanei  Harry Potter di J.K. Rowling, “scrittrice eccelsa che ci racconta di un mondo immaginifico in cui il protagonista e i suoi amici dovranno affrontare diverse peripezie e non senza conseguenze per sconfiggere il male”.  

La Romagnolo, non solo scrittrice, ma anche insegnate presso il l’istituto Barletti di Ovada, prova quotidianamente a calare le sue opinioni anche nelle scelte didattiche. “Cerco – racconta – di dare ai miei alunni il più alto numero di opzioni possibili in fatto di libri. Proponendo generi diversi in modo che ognuno di loro possa trovare il testo più adatto a lui”. Ma cosa coinvolge i ragazzi di oggi ? “Open, la biografia di Andrea Agassi scritto dal giornalista premio Pulitzer Joseph H. Moegringer ha spopolato fra i miei alunni ed è un libro che consiglio”. Non è per niente facile far amare la lettura a tutti. “Non dimentichiamoci – conclude Romagnolo – che fino al secolo scorso l’Italia aveva ancora un numero altissimo di analfabeti. La mancanza di famigliarità e di esempi di persone che leggono in famiglia può provocare diffidenza o il senso dell’ inutilità dell’atto della lettura”.

 

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