Fascismo e mafia, mali assoluti da sconfiggere con la memoria
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Elio Defrani - e.defrani@ilnovese.info  
7 Aprile 2018
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Fascismo e mafia, mali assoluti da sconfiggere con la memoria

La Benedicta, luogo di memoria e simbolo della guerra al fascismo. E Libera, l'associazione che ha fatto della lotta alla criminalità organizzata la propria ragion d'essere. Due mondi che si incontreranno domani quando al sacrario partigiano arriverà don Luigi Ciotti

La Benedicta, luogo di memoria e simbolo della guerra al fascismo. E Libera, l'associazione che ha fatto della lotta alla criminalità organizzata la propria ragion d'essere. Due mondi che si incontreranno domani quando al sacrario partigiano arriverà don Luigi Ciotti

BOSIO – La Benedicta, luogo di memoria e simbolo della lotta contro tutti i fascismi. E Libera, l’associazione che ha fatto della lotta alla criminalità organizzata la propria ragion d’essere. Due mondi che si incontreranno domani, domenica 8 aprile, quando al sacrario partigiano arriverà il fondatore di Libera, don Luigi Ciotti, in occasione del 74esimo anniversario dell’eccidio perpetrato dai nazifascisti contro i partigiani.

Il programma dell’8 aprile prevede, alle 9.30, il concentramento presso il sacrario della Benedicta (lungo la strada che da Bosio o da Voltaggio conduce alle Capanne di Marcarolo), la deposizione delle corone di fiori. Poi i partecipanti si trasferiranno in corteo al cortile della Benedicta, dove sono previsti gli interventi del sindaco di Bosio Stefano Persano, del presidente dell’associazione Memoria della Benedicta Gian Piero Armano, del vicepresidente del consiglio regionale Nino Boeti e del presidente della Provincia Gian Franco Baldi. Infine toccherà a don Luigi Ciotti.

«Abbiamo scelto don Ciotti – spiega Armano – perché è un testimone di resistenza. Resistenza attuale e presente di fronte al male rappresentato dalle organizzazioni criminali». Don Ciotti inoltre sarà presente anche all’inaugurazione della mostra “900 nomi – Vittime di mafia dal 1893 a oggi”, in programma alle 12.00 all’Ecomuseo di cascina Moglioni. La mostra è stata realizzata nell’ambito di una collaborazione tra Libera e Coop Liguria, partendo da un’idea di Marcello Scaglione, nipote di Pietro Scaglione, il magistrato ucciso a Palermo da cosa nostra il 5 maggio 1971 assieme all’agente Antonio Lorusso.
La mostra è dedicata a 900 nomi, 900 storie, 900 vite di persone uccise solo per avere fatto il proprio dovere o per essersi trovate coinvolte, loro malgrado, nella violenza mafiosa. Rimarrà esposta a cascina Moglioni fino al 23 settembre (tutte le domeniche e i festivi con orario 10.00-13.00 e 14.00-19.00; dal 2 giugno al 1° settembre: tutti i sabati con orario 14.00-19.00).

Altre iniziative sono previste sempre domani alla Benedicta. Alle 14.00, per chi lo desidera, sarà possibile percorrere il “Sentiero della pace” con l’accompagnamento di un guardiaparco. Alle 16.00 invece si terrà la presentazione del libro “Quattro ore nelle tenebre” di Paolo Mazzarello con la presenza dell’autore. Il libro è incentrato sulla figura di don Luigi Mazzarello, annoverato tra i “Giusti fra le nazioni” da Yad Vashem di Gerusalemme, per aver salvato quattro ebrei (tra cui Enrico Levi, zio dello scrittore Primo Levi) nascondendoli nel santuario della Rocchetta di Lerma, mentre alla Benedicta si scatenava la rappresaglia nazifascista.

Domenica 3 giugno, ancora appuntamenti con Libera e con l’associazione Memoria della Benedicta: alle 11.00 è in programma una camminata dal titolo “Passi di memoria e di impegno”, mentre alle 17.00 si terrà il tradizionale concerto della Repubblica.

Per raggiungere la Benedicta, domani, il Comune di Ovada mette a disposizione un bus che partirà alle 8.15 da piazza XX Settembre.

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