La storia di Silvano in una mostra fotografica permanente
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Redazione - redazione@alessandrianews.it  
14 Marzo 2018
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La storia di Silvano in una mostra fotografica permanente

Sono disponibili al pubblico da venerdì scorso le 22 gigantografie esposte presso la “Galleria Silvanese”. Un progetto nato dalla collaborazione tra il Circolo Dialettale Silvanese “Ir bagiu ed il Comune di Silvano d’Orba, che ha messo a disposizione dell’associazione culturale le Cantine del Palazzo comunale

Sono disponibili al pubblico da venerdì scorso le 22 gigantografie esposte presso la ?Galleria Silvanese?. Un progetto nato dalla collaborazione tra il Circolo Dialettale Silvanese ?Ir bagiu ed il Comune di Silvano d?Orba, che ha messo a disposizione dell?associazione culturale le Cantine del Palazzo comunale

SILVANO D’ORBA – Rappresentano perlopiù ritratti di famiglia, spaccati di vita della comunità e alcuni scorci storici del paese le 22 gigantografie esposte presso la “Galleria Silvanese”, inaugurata venerdì scorso durante il primo appuntamento con la “Grappa Letteraria”. Un progetto nato dalla collaborazione tra il Circolo Dialettale Silvanese “Ir bagiu ed il Comune di Silvano d’Orba, che ha messo a disposizione dell’associazione culturale le Cantine del Palazzo comunale. Il resto del lavoro è stato realizzato dai responsabili dell’ente che, con l’aiuto di Riccardo e Marcello Parodi, hanno provveduto anche alla fase logistica della mostra.

«La maggior parte di queste fotografie – afferma Passeri, presidente del Circolo “Ir Bagiu” – sono state scattate nel 1953 da Dominick Motta, figlio di silvanesi emigrati negli Stati Uniti alla fine del primo conflitto mondiale. Prima di lasciarci, Dominick ha voluto donare al nostro Circolo queste foto, come suo amorevole lascito verso il paese dei suoi avi». Oltre alla fase burocratica, il Comune ha creduto e supportato questa iniziativa mettendo a disposizione i locali, “curati” negli allestimenti da Cristian Moiso. «Il Sindaco Ivana Maggiolino e l’Assessore Giulia Cacciavillani hanno contribuito più di ogni altro alla messa in essere della mostra» precisano Passeri e Calderone.

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