Ovada-Alessandria, Arfea taglia i bus: al via due petizioni
I gruppi di pendolari, uno ovadese e l'altro alessandrino, della Ovada-Alessandria si sono attivati per avviare due petizioni contro le nuove disposizioni adottate da Arfea. Nel mirino cè la cancellazione dellautobus delle 18,45 da Alessandria e lo spostamento di quello delle 19,44, sempre da Alessandria a Ovada, alle 19,23
I gruppi di pendolari, uno ovadese e l'altro alessandrino, della Ovada-Alessandria si sono attivati per avviare due petizioni contro le nuove disposizioni adottate da Arfea. Nel mirino c?è la cancellazione dell?autobus delle 18,45 da Alessandria e lo spostamento di quello delle 19,44, sempre da Alessandria a Ovada, alle 19,23
OVADA – Una è stata lanciata dai pendolari ovadesi, decisamente poco soddisfatti dei provvedimenti recenti adottati dalla Arfea. L’altra ha raccolto finora undici firme dei “colleghi” alessandrini, sul piede di guerra per le ricadute che i tagli stanno avendo sui collegamenti del weekend. Ad accomunare queste due iniziative – la prima ha ricevuto 63 sottoscrizioni – sono le modifiche proposte dall’azienda di trasporti sulla linea di autobus Ovada-Alessandria. Dallo scorso 23 dicembre gli utenti hanno riscontrato un taglio del servizio. “Tutto senza preavviso” si lamentano i viaggiatori. Nel mirino, in questo caso, c’è la cancellazione dell’autobus delle 18,45 da Alessandria e lo spostamento di quello delle 19,44, sempre da Alessandria a Ovada, alle 19,23. “Sono entrambe corse molto frequentate, sia da chi lavora che da chi studia, e oltretutto collocate in una fascia oraria di garanzia. Queste modifiche sono un problema” spiega Deborah Ferrando, che a nome dei colleghi viaggiatori ha inviato la petizione a Provincia, Regione, sindaci del territorio.
E se per la prima corsa si tratta di una soppressione vera e propria, con chi la prendeva abitualmente costretto a riorganizzarsi in fretta e furia, anche lo spostamento orario della seconda causa non pochi disagi. “E’ l’ultimo autobus per Ovada della giornata. Anticiparlo alle 19,23 significa tagliare fuori chi esce tardi dal lavoro, alle 19,30 ad esempio, e chi arriva con il treno da Torino e deve rientrare a Ovada proprio a quell’ora” dicono i pendolari. “Al sabato pomeriggio l’ultimo bus che ci è rimasto per tornare verso l’Alessandrino è quello delle 15,35, visto che sono state cancellate le corse delle 18,46 e 19,35, con quelle corrispondenti in senso opposto – aggiunge Pietro Moretti, che a Ovada ha fondato l’associazione per disabili Vedrai ma è di Valle San Bartolomeo -. Nel mio caso mi tocca interrompere le attività dell’associazione prima di quanto facessi in passato per poter tornare a casa e oltretutto, così, Ovada resta isolata dal capoluogo fino al lunedì mattina. E’ l’unico centro zona della provincia in questa situazione. Chiediamo sia ripristinata almeno una corsa tra le 18 e le 19,30 del sabato, magari cancellandone una delle quattro che ci sono tra le 11 e le 15,30”.
Arfea si è difesa spiegando che è questione di numeri: “Per quanto riguarda, ad esempio, le corse delle 18,45 e 19,44 da Alessandria, c’erano stati provvedimenti da parte della Provincia, che le aveva soppresse al sabato nel 2014, con quella delle 19,44 cancellata del tutto nel 2015. Nonostante ciò, abbiamo scelto di continuare a svolgerle a nostre spese. Adesso si è dovuto optare per una riprogrammazione”. I pendolari però non ci stanno e neppure i sindaci. Paolo Lantero, primo cittadino di Ovada, con gli altri colleghi della linea, da Rocca a Predosa, è pronto a bussare alla porta della Regione, sia per chiedere il ripristino delle corse che per tornare a parlare, con più decisione di quanto fatto finora, di una riattivazione della linea ferroviaria, “tagliata” nel 2012: una soluzione gradita anche ai viaggiatori, che col pendolare Marco Martini sventolano uno studio in proposito dell’Agenzia della mobilità, già fatto e finito. Con Acqui, colpita da problemi simili, si lavora a un incontro con parlamentari e consiglieri regionali, per poi puntare tutti insieme su Torino.