Entra nel vivo il progetto di sviluppo delle Case della Salute
Le quattro Case della Salute della provincia alessandrina sono attive e funzionanti da qualche settimana: lo scorso 5 dicembre, l'Asl Al ha infatti deliberato l'attivazione formale delle quattro strutture di Arquata Scrivia e Castelnuovo Scrivia (per il distretto Novi-Tortona), Castellazzo Bormida (distretto di Alessandria-Valenza) e Moncalvo (distretto di Casale Monferrato)
Le quattro Case della Salute della provincia alessandrina sono attive e funzionanti da qualche settimana: lo scorso 5 dicembre, l'Asl Al ha infatti deliberato l'attivazione formale delle quattro strutture di Arquata Scrivia e Castelnuovo Scrivia (per il distretto Novi-Tortona), Castellazzo Bormida (distretto di Alessandria-Valenza) e Moncalvo (distretto di Casale Monferrato)
“In una logica di equilibrio, le Case della Salute si pongono fra l’ospedale e il territorio, come intermediari a supporto del medico di famiglia e per non inviare il paziente al pronto soccorso, perché si tratterebbe di un codice bianco e impiegherebbe molte ore – ha spiegato durante la conferenza stampa di presentazione Mauro Cappelletti, presidente dell’Ordine dei medici alessandrini – All’interno delle strutture, uno dei vantaggi è trovare i medici dei quali mi fido e con i quali ho sviluppato, come paziente, un rapporto di fiducia negli anni».
Le Case della Salute rappresentano infatti una modalità organizzativa nuova, in grado di creare una rete sanitaria più vicina al paziente e che permetta di intercettare le cronicità e le fragilità presenti sul territorio, offrendo risposte innovative e integrate e team multi-professionali con figure differenti.
Nel suo intervento, il direttore sanitario dell’Asl Al Elide Azzan ha spiegato meglio a quali utenti si rivolgano queste strutture. “Per quanto riguarda il personale, verranno implementate alcune professionalità – ha chiarito – per finire e definire la presa in carico del cittadino, soprattutto anziano, cronico, polipatologico”. All’interno delle quattro Case della Salute operano pneumologi, diabetologi, dietologi, neurologi, cardiologi e fisiatri, mentre verrà attivato il servizio di vulnologia (per il trattamento del decubito) e da gennaio saranno presenti gli infermieri di Famiglia e di Comunità.
C’è stato un investimento anche sulle dotazioni tecnologiche, con l’entrata in funzione di elettrocardiografi e spirometri ed “è stata prestata grande attenzione alla formazione del personale, con tre sessioni di formazione per l’utilizzo di questi macchinari – ha precisato ancora Azzan – e per i Pdta, i piani diagnostici territoriali assistenziali”.
Nelle scorse settimane, di concerto con le amministrazioni comunali, si sono tenuti i primi incontri di presentazione delle Case della Salute: quello di Arquata – rinviato a causa del maltempo – si svolgerà con ogni probabilità a gennaio.
Venendo alle cifre, Gilberto Gentili, direttore generale dell’Asl alessandrina, ha evidenziato come l’assessore regionale alla Sanità Saitta abbia dato “costante supporto al progetto. La Regione Piemonte ha investito complessivamente 8 milioni di euro e l’Asl ha impiegato un milione e 129 mila euro, l’avanzo di bilancio che era frutto dei risparmi attuati negli anni precedenti”.
In provincia, l’investimento complessivo è stato di 2 milioni e 64 mila euro, 404 mila dei quali destinati al rafforzamento delle strutture sotto il profilo del personale. 317.500 euro sono stati dedicati al rafforzamento delle dotazioni tecnologiche.
Due Case della Salute sorgeranno anche a Ovada e Valenza (“Sono già state previste”, ha detto Gentili), mentre alcuni sindaci hanno dato disponibilità per mettere a disposizione alcuni locali e realizzare una struttura.
Ora saranno i medici di famiglia e i pazienti a dover dire la loro.