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Tagliarono alberi nel parco tutelato, “ma non ci fu danno”: chiesta l’assoluzione
Ventitré alberi abbattuti nel parco di villa Gabrieli, ad Ovada, da una cooperativa che aveva vinto un bando dell'Asl. Il complesso, di proprietà dell'Asl, è però sotto il vincolo della Sovrintendenza dei beni paesaggistici e nessuno chiese l'autorizzazione. Anche secondo il pm gli imputati vanno però assolti
Ventitré alberi abbattuti nel parco di villa Gabrieli, ad Ovada, da una cooperativa che aveva vinto un bando dell'Asl. Il complesso, di proprietà dell'Asl, è però sotto il vincolo della Sovrintendenza dei beni paesaggistici e nessuno chiese l'autorizzazione. Anche secondo il pm gli imputati vanno però assolti
Nei guai sono finiti il dirigente Asl, responsabile del patrimonio dell’azienda sanitaria, Claudio Bonzani, il titolare della cooperativa Oltregiardino Ines Leoncini e Nicola Mastroianni, capo squadra che ha eseguito il taglio.
Ieri, davanti al tribunale di Alessandria, anche il pubblico ministero, valutati gli atti, ha ritenuto che non fosse stata violata la legge (articolo 196 della legge del 2004 sulla tutela dei beni ambientali). Ovvero, l’autorizzazione alla Sovrintendenza non fu chiesta, ma il tagli venne eseguito sulla base della perizia di un agronomo, Alberto Mallarino, che individuò ventitré piante malate, da abbattere per la sicurezza dei cittadini.
“Si trattava, inoltre, di piante messe a dimora o nate spontaneamente dopo il riconoscimento del vincolo”, hanno rilevato anche gli avvocati difensori Piero Monti per il dirigente Asl e Carlo Delorenzi per la cooperativa. Tutela o non tutela, “l’intervento non ha creato alcun danno al complesso”, come avrebbe riconosciuto la stessa Sovrintendenza. Quindi, secondo il pubblico ministero e, ovviamente, i difensori, non ci fu reato.
Il giudice si pronuncerà il prossimo 26 gennaio 2018.