Funghi, annata nera: la siccità ha colpito anche loro
Stivali, pantaloni comodi, maglia indossata al rovescio (si dice che porti fortuna), giacca che protegga dal vento e dalla pioggia, buona volontà e pazienza. I cercatori di funghi si saranno armati di questo "kit" anche quest'anno, nonostante le previsioni non siano ottime. La siccità lha fatta da padrone nel 2017 e la pioggia ha iniziato a fare capolino solo da poche settimane e ne è scesa poca per permettere a questi immancabili prodotti della tavola autunnale di formarsi in grande quantità.
Stivali, pantaloni comodi, maglia indossata al rovescio (si dice che porti fortuna), giacca che protegga dal vento e dalla pioggia, buona volontà e pazienza. I cercatori di funghi si saranno armati di questo "kit" anche quest'anno, nonostante le previsioni non siano ottime. La siccità l?ha fatta da padrone nel 2017 e la pioggia ha iniziato a fare capolino solo da poche settimane e ne è scesa poca per permettere a questi immancabili prodotti della tavola autunnale di formarsi in grande quantità.
Le previsioni
“Le poche precipitazioni che si sono verificate sono state rapide e violente mentre la nascita dei funghi per essere rigogliosa richiede come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali e una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all’interno del bosco – sottolineano gli esperti della Coldiretti – L’arrivo del maltempo è l’ultima chance per far sperare gli appassionati di funghi che attendono la pioggia come manna dal cielo dopo una stagione iniziata male con le raccolte ai minimi storici a causa della siccità record che ha caratterizzato l’estate 2017”.
Prezzi alle stelle
Lungo tutta la Penisola i cercatori di funghi guardano al cielo e per terra sperando in una svolta dopo una estate di frustrazioni e cesti vuoti che ha colpito in realtà anche tanti buongustai con i prezzi saliti alle stelle che superano anche i 35 euro al chilo per i più pregiati porcini. “Con l’annata nera – denuncia ancora Coldiretti – c’è il rischio che vengano spacciati come nazionali i funghi importati dall’estero. Per questo la Coldiretti invita a verificare l’indicazione il luogo di raccolta o coltivazione, dell’origine in etichetta o su appositi cartellini che deve essere riportato obbligatoriamente da quest’anno”.
Come fare?
Da alcuni anni la Regione Piemonte ha regolamentato la raccolta dei funghi epigei spontanei. Dall’avere una semplice autorizzazione si è passati al dover esibire un “titolo per la raccolta”, in sostanza un tesserino, “costituito dalla ricevuta di versamento del relativo contributo per la raccolta – specificano dalla Regione – Il nuovo titolo per la raccolta, non avendo natura di provvedimento amministrativo, non dovrà essere corredato dall’imposta di bollo e continuerà ad avere validità per l’intero territorio regionale”.
Anche gli enti parco possono rilasciare questo tesserino: presso la sede del Parco Capanne di Marcarolo di Bosio (via Umberto I n. 32/A) si possono acquistare i titoli per la raccolta con validità per tutto il territorio regionale. Il voucher giornaliero ha un costo di 5 euro e quello settimanale di 10 euro. Le modalità di pagamento del titolo annuale (30 euro) rimangono le stesse degli altri anni: bonifico bancario a favore della tesoreria dell’ente parco (Unicredit). I versamenti in contanti presso tutti gli sportelli Unicredit non prevedono commissioni (Iban : IT47U0200848310000103013498; transazione: T01; codice ente: 858100).
Evitare le improvvisazioni
Coloro che amano trascorrere il tempo formando una bella compagnia che vada alla ricerca di questi “tesori” dovrebbero conoscerli bene e sapere già quali cercare e raccogliere. Coloro che si improvvisano cercatori, che magari vogliono farlo per riempire una domenica un po’ noiosa, devono fare maggiore attenzione. Per tutti, appassionati e non, l’Asl alessandrina mette a disposizione gratuitamente i propri esperti in tutte le sedi provinciali.
Il Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (Sian), diretto dal dottor Corrado Rendo, svolge questa attività grazie ai suoi esperti micologi, che sono a disposizione del pubblico per esaminare i funghi raccolti, rilasciando un certificato che attesta la loro commestibilità e ne indica le corrette modalità di consumo. In questo modo si prevengono intossicazioni e avvelenamenti causati dall’ingestione di funghi non commestibili. Le prestazioni del micologo sono gratuite per i privati raccoglitori e/o diretti consumatori.