Isole di calore urbane: di cosa si tratta?
Le grandi aree urbane hanno spesso temperature di alcuni gradi superiori a quelli della campagna circostante. Anche Alessandria non è da meno...
Le grandi aree urbane hanno spesso temperature di alcuni gradi superiori a quelli della campagna circostante. Anche Alessandria non è da meno...
Le aree urbane hanno spesso temperature di alcuni gradi superiori a quelli della campagna circostante.
Questo effetto si fa particolarmente sentire in modo negativo durante le calde notti estive aumentando il disagio.
I dati del satellite AQUA Modis della NASA (es: https://go.nasa.gov/2wsW0Rg) ci mostrano temperature notturne del suolo durante la notte del 4 / 5 Agosto 2017 (notte molto calda) e quelle dello scorso 21 agosto (notte relativamente fresca). In entrambi i casi possiamo vedere le grandi isole di calore di Milano e Torino e le altre più piccole delle altre città comprese Alessandria, Novi Ligure, Casale Monferrato e Tortona
Assieme a questo apprezziamo alcune variazioni legate a fattori naturali come la quota (le Alpi della Valle D’Aosta a NW) oppure nell’immagine relativa al 21 agosto, notte secca con altro irraggiamento, il versante ligure dell’Appennino e i laghi molto più miti rispetto al versante padano. Per la mitigazione delle masse d’acqua. Anche le zone collinari, a bassa quota, appaiono più calde dei fondovalle e alla pianura per via dell’inversione termica.
Anche Alessandria ha la sua piccola isola di calore come possiamo notare, con il centro che può arrivare a ad essere più caldo di 5 / 6 gradi rispetto all’aperta campagna soprattutto nelle notti secche e serene come lo scorso 21 agosto. Nell’immagine 2 ad esempio due profili di temperatura fra Solero e Tortona e fra Novi Ligure ed Alessandria che mostrano le temperature.
Figura 2: Profili di temperatura del suolo fra Solero e Tortona e fra Novi Ligure ed Alessandria nelle notti del 5 e 21 Agosto 2017
I dati delle stazioni meteorologiche confermano questo effetto se confrontiamo i dati della stazione ARPA Piemonte di Lobbi (http://webgis.arpa.piemonte.it/webmeteo/meteo.php?CODTOT=006003900) ubicata in aperta campagna con quella della stazione della facoltà di scienze dell’università di Alessandria (http://meteo.mfn.unipmn.it/) posta in zona Orti.
Dai grafici delle temperature medie del 2016 mediate su base mensile possiamo vedere che l’effetto isola di calore è molto evidente nelle temperatura minime notturne mentre quasi del tutto assente in quelle massime. Durante l’anno possiamo vedere l’effetto sia più marcato nei mesi estivi e meno evidente durante i periodi piovosi o nuvolosi (es: novembre / dicembre 2016).
Figura 3: andamento delle temperatura medie, massime e minime mediate su base mensile per le stazioni di ARPA Piemonte di Lobbi (Linea Blu) e Alessandria (http://meteo.mfn.unipmn.it/) università per il 2016