Quando il vino si legge in cinese
Tre aziende alessandrine, associate alla Cia, sono state raccontate dalla rivista 'Global Gourmet Magazine'. È il risultato di una azione di promozione verso il Paese del Dragone che apre le porte ad altri scenari di sviluppo
Tre aziende alessandrine, associate alla Cia, sono state raccontate dalla rivista 'Global Gourmet Magazine'. È il risultato di una azione di promozione verso il Paese del Dragone che apre le porte ad altri scenari di sviluppo
Ecco come sono descritte le aziende e i vini dall’autrice del servizio. La prima è Cà del Bric di Montaldo Bormida con il ‘Blanco del Pilar Piemonte Chardonnay Doc 2016’. “L’annata – si legge – è evidentemente fresca, fruttata e vibrante. È facile berlo e sentire deliziose note e malti che si proteggono con un retrogusto interessante e distinto”. Poi è la volta della Tenuta San Pietro di Tassarolo e del ‘Mandorlo Gavi Doc 2015’. “È prodotto dalle uve del vigneto di una tenuta storica in cima ad una suggestiva collina contrassegnata da un enorme albero di mandorlo secolare. Questo vino presenta un colore giallo dorato con strati di bouquet espressivo di frutta, mandorla e fiori” Infine, ecco l’azienda agricola Fratelli Facchino di Rocca Grimalda e del ‘Carasoi Dolcetto di Ovada Superiore Docg 2011’. “Questa annata – scrive sempre la giornalista cinese – è positivamente intensa, ricca e liscia, piena di aromi complessi e note di spezie, balsami, ciliegie mature, mirtillo, prugne e pepe bianco macinato che seguono il profumo leggero delle erbe balsamiche, liquirizia e legno dall’invecchiamento delle botti di rovere”. Le altre aziende raccontate dal giornale sono la cantina di Vinchio e Vaglio Serra, ‘Braida’ (quella di Giacomo Bologna, ndr) di Rocchetta Tanaro, ‘Cà ed Cerutti’ di Cassinasco, tutte in provincia di Asti.
Per facilitare lo scambio di conoscenze e la promozione dei prodotti all’estero, la Cia in collaborazione con Ice (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane), parallelamente all’edizione 2017 del Vinitaly aveva organizzato una serie di incontri tra produttori del territorio del Monferrato e acquirenti esteri per favorire l’incrocio tra domanda e offerta. Protagonista era stato un gruppo di compratori stranieri provenienti da Canada, Cina, Regno Unito e Svezia. La base logistica era stata il castello medioevale di Cortanze, nel nord dell’Astigiano, mentre la Cia aveva organizzato, nell’Astigiano e nell’Alessandrino, alcuni incontri con aziende vitivinicole della zona patrimonio dell’Unesco e due iniziative con i vignaioli dell’area astigiana, a Nizza, e con quelli dell’Alessandrino, all’Enoteca regionale di Ovada.