Artigianato piemontese in affanno
Il bilancio anagrafico nei primi tre mesi del 2017 è negativo (-0,83 per cento), rileva l'analisi di UnionCamere. Alessandria va un po' peggio rispetto alla media regionale
Il bilancio anagrafico nei primi tre mesi del 2017 è negativo (-0,83 per cento), rileva l'analisi di UnionCamere. Alessandria va un po' peggio rispetto alla media regionale
A livello provinciale, nel I trimestre 2017 le criticità maggiori si riscontrano a Biella (-1,29 per cento) e Vercelli (-1,24). Contrazioni più intense della media regionale si registrano anche ad Alessandria (-0,91) e Torino (-0,89), mentre vanno meglio rispetto al dato piemontese le imprese del Verbano Cusio Ossola (-0,76), di Cuneo (-0,68) e Novara (-0,60). Il dato meno negativo appartiene alla provincia di Asti (-0,27).
Sul fronte dei settori, l’unico che ha registrato il segno ‘più’ è stato quello dell’agricoltura che ha chiuso il trimestre con un +1,68 per cento. Il primo comparto per numero di imprese artigiane si conferma quello delle costruzioni, che rappresenta il 42,1% delle realtà imprenditoriali artigiane piemontesi, ma registra per l’ennesima volta un dato negativo (-1,16). L’industria in senso stretto, con il 22,2 per cento delle imprese artigiane della regione, evidenzia un tasso di variazione pari al -0,83, in linea con la media regionale. Va peggio il turismo (-1,39), mentre gli altri servizi e il commercio evidenziano risultati lievemente migliori (rispettivamente -0,43% e -0,42).
Quali sono state le dinamiche per tipologia di impresa artigiana? La risposta arriva da una nota di UnionCamere che accompagna l’analisi del settore. “Analizzando il tessuto imprenditoriale artigiano in base alla natura giuridica delle imprese – si legge – emerge come poco meno dell’80 per cento delle realtà sia formata da ditte individuali, il 16,4 risulta composto da società di persone, mentre solo il 4,2 ha assunto la forma della società di capitale. In termini di dinamica si evidenzia, anche nei primi tre mesi del 2017, una crescita solo per le forme più strutturate (società di capitale), che hanno mostrato, nel periodo in esame, un tasso di crescita positivo (+1,55). Le ditte individuali e le società di persone hanno purtroppo ancora realizzato una flessione, rispettivamente pari a -0,87 e -1,23. Ancora più negativo è apparso il risultato per le altre forme, che hanno registrato un tasso di crescita pari al -1,95”.