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    Giordano Panaro - giordano.panaro@alessandrianews.it  
    30 Aprile 2017
    ore
    00:00 Logo Newsguard

    Il turismo naturista c’è, ma resta sulla carta. Dove praticarlo in provincia

    In Piemonte c'è pure un regolamento per il turismo naturista, ma tra fondi negati, norme e burocrazia costosa, gli industriali del tempo libero preferiscono orientarsi sul settore del lusso. "Penalizzati anche dalle multe, fino a 10 mila euro".

    In Piemonte c'è pure un regolamento per il turismo naturista, ma tra fondi negati, norme e burocrazia costosa, gli industriali del tempo libero preferiscono orientarsi sul settore del lusso. "Penalizzati anche dalle multe, fino a 10 mila euro".

    PROVINCIA – Naturisti contenti, ma non troppo. Con il voto favorevole in Regione Piemonte dei giorni scorsi si dà finamlente l’ok definitivo ad una regolamentazione al turismo naturista, legttimandolo come forma di attività all’aria aperta. Ci sono voluti due anni per questo placet, ma almeno otto per avere una legge regionale vera e propria. Lo ricorda Davide Quaranta di AssoNatura, l’associazione di promozione turistica dedicata alla vita senza vestiti, la cui sede è a Cortazzone (At), nel Villaggio del Sole, un circolo agrituristico dove stare in campagna come mamma ci ha fatti. E’ stata proprio AssoNatura a promuovere la legge, nel 2007. Sono passati molti anni e molti pregiudizi prima di questo traguardo, che nelle migliori delle intenzione vorrebbe anche aprire al turismo europeo di questo genere, già molto diffuso sorattutto in Francia, Olanda e Germania. Turismo natrista, insomma, invece di raggruppamenti casuali e spontanei in valli e gole dei torrenti. Luoghi appartati dove gente nuda può stare tranquilla e non essere vittima di guardoni: “Ce l’abbiamo fatta”, commenta Quaranta “Anche se creare indotto turistico con il naturismo è molto difficile”. Per tanti motivi.
    Primo: la Regione dovrebbe investire – come in altri settori – in marketing: “Nella legge originale avevamo chiesto che il Piemonte stanziasse 1,5 milioni di euro per la promozione naturista. Questo aspetto è stato stralciato. Nessun fondo a disposizione. Per il turismo religioso però i soldi ci sono…”.
    Secondo: i Comuni per creare una vera e propria area pubblica (sul greto di un torrente o in un parco) devono seguire norme di sicurezza e standard minimi di gestione e vigilanza. Accortezze costose che non hanno neppre per i bagnanti “tessili” che d’estate affollano i nostri torrenti. “Difficile che lo facciano per i naturisti”. Terzo: luoghi privati. “Aprire un campeggo in Piemonte è difficile e costoso, e poi i naturisti non portano soldi. I grandi investitori puntano sul turismo di lusso, ormai”.

    Ricapitoliamo: c’è la legge, ci sarà un regolamento, ma nella pratica sarà molto difficile che un Comune o un privato investa per creare un’area per soli nudi. C’è poi il capitolo della depenalizzazione del reato: “Che ci penalizza. Prima il naturista poteva essere denunciato da qualche solerte agente della forza pubblica, ma la giurisprudenza ci ha sempre dato ragione”. Denunciati, ma assolti. “Ora si paga una multa, e quella è, senza giudice che dia ragione al bagnante senza costume”. 

    Dove, in Provincia?

    AssoNatura segnala comunque dei luoghi in provincia di Alessandria dove per consuetudine i naturist si ritrovano. 

    Voltaggio: In basso Piemonte c’è il torrente Gorzente, con relativi laghetti “nuotabili”, raggiungibile da Voltaggio seguendo le indicazioni per Capanne di Marcarolo. Pare che anni fa fosse molto frequentato dai naturisti, poi “i tessili” sono tornati maggioranza, ma è possibile sempre a star nudi senza dare e ricevere fastidi. Meglio comunque evitare la domenica, molto affollata.

    Arquata Scrivia – Libarna
    : dagli scavi di Libarna proseguire per il sentiero in direzione Serravalle per il sentiero lungo la recinzione fino al torrente.

    Casale Monferrato: Arrivando da oltreponte, girare a destra prima del ponte sul Po. Percorrere qualche decina di metri e, a sinistra, prendere la stradina che costeggia l’argine. Proseguire fin quando e asfaltata poi lasciare l’auto. Meglio in bici o a piedi, proseguire finché non si trovano una serie di spiaggette protette dalla vegetazione. Qui è possibile praticare nudismo e naturismo.
     

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