Povera lingua italiana. Tutta colpa della scuola?
Claudio Marazzini, docente dell'Università del Piemonte Orientale e presidente dell'Accademia della Crusca, commenta la lettera aperta 'Contro il declino dell'italiano a scuola'. Troppi ragazzi scrivono male in italiano, leggono poco e faticano a esprimersi oralmente
Claudio Marazzini, docente dell'Università del Piemonte Orientale e presidente dell'Accademia della Crusca, commenta la lettera aperta 'Contro il declino dell'italiano a scuola'. ?Troppi ragazzi scrivono male in italiano, leggono poco e faticano a esprimersi oralmente?
A fronte di una situazione così preoccupante il governo del sistema scolastico non reagisce in modo appropriato, anche perché il tema della correttezza ortografica e grammaticale è stato a lungo svalutato sul piano didattico più o meno da tutti i governi. Ci sono alcune importanti iniziative rivolte all’aggiornamento degli insegnanti, ma non si vede una volontà politica adeguata alla gravità del problema”. A giudizio dei firmatari, c’è bisogno invece “di una scuola davvero esigente nel controllo degli apprendimenti oltre che più efficace nella didattica, altrimenti né il generoso impegno di tanti validissimi insegnanti né l’acquisizione di nuove metodologie saranno sufficienti”. Il documento inviato al governo indica alcune linee di intervento: revisione delle indicazioni nazionali “che dia grande rilievo all’acquisizione delle competenze di base, fondamentali per tutti gli ambiti disciplinari”; introduzione di verifiche nazionali periodiche “durante gli otto anni del primo ciclo: dettato ortografico, riassunto, comprensione del testo, conoscenza del lessico, analisi grammaticale e scrittura corsiva a mano”; partecipazione di docenti delle medie e delle superiori rispettivamente alla verifica in uscita dalla primaria e all’esame di terza media, anche “per stimolare su questi temi il confronto professionale tra insegnanti dei vari ordini di scuola”. Gli accademici sono convinti che “l’introduzione di momenti di seria verifica durante l’iter scolastico sia una condizione indispensabile per l’acquisizione e il consolidamento delle competenze di base”.